ATTI DEGLI APOSTOLI 2

5

20350AM.JPG1Un uomo di nome Anania con la moglie Saffira vendette un suo podere

2e, tenuta per sé una parte dell’importo d’accor­do con la moglie, consegnò l’altra parte deponendola ai piedi degli apostoli.

3Ma Pietro gli disse: «Anania, perché mai satana si è così impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spi­rito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo del terreno?

4Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest’azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio».

5All’udire queste parole, Anania cadde a terra e spirò. E un timore grande prese tutti quelli che ascoltavano.

6Si al­zarono allora i più giovani e, avvoltolo in un lenzuolo, lo porta­rono fuori e lo seppellirono.

7Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò anche sua mo­glie, ignara dell’accaduto.

8Pietro le chiese: «Dimmi: avete venduto il campo a tal prezzo?». Ed essa: «Sì, a tanto».

9Allora Pietro le disse: «Perché vi siete accordati per tentare lo Spirito del Signore? Ecco qui alla porta i passi di coloro che hanno sep­pellito tuo marito e porteranno via anche te».

10D’improvviso cadde ai piedi di Pietro e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta e, portatala fuori, la seppellirono accanto a suo marito.

11E un grande timore si diffuse in tutta la Chiesa e in quanti venivano a sapere queste cose.

 

Pietro e gli apostoli attenti alle sventure degli uomini. Per mo­strare che Pietro e gli apostoli continuano in un certo modo l’a­zione di Gesù, l’autore sembra ritrovare un linguaggio identico a quello utilizzato nel suo Vangelo (cf 2,43; 4,33).

12Molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Sa­lomone;

13degli altri, nessuno osava associarsi a loro, ma il po­polo li esaltava.

14Intanto andava aumentando il numero degli uomini e delle donne che credevano nel Signore

15fino al punto che portavano gli ammalati nelle piazze, ponendoli su lettucci e giacigli, perché, quando Pietro passava, anche solo la sua om­bra coprisse qualcuno di loro.

16Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormen­tate da spiriti immondi e tutti venivano guariti.

 

Secondo arresto degli apostoli e loro liberazione miracolosa.

17Si alzò allora il sommo sacerdote e quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducei, pieni di livore,

18e fatti arrestare gli apo­stoli li fecero gettare nella prigione pubblica.

19Ma durante la notte un angelo del Signore aprì le porte della prigione, li con­dusse fuori e disse:

20«Andate, e mettetevi a predicare al popo­lo nel tempio tutte queste parole di vita». 21Udito questo, en­trarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare.

 

Gli apostoli davanti al sinedrio e intervento di Gamalièle.

L’uo­mo non può nulla contro un’iniziativa che viene da Dio.

Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio e tutti gli anziani dei figli d’Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione.

22Ma gli incaricati, giunti sul posto, non li trovarono nella prigione e tornarono a riferire:

23«Abbiamo trovato il carcere scrupolosa­mente sbarrato e le guardie ai loro posti davanti alla porta, ma, dopo aver aperto, non abbiamo trovato dentro nessuno».

24Udite queste parole, il capitano del tempio e i sommi sacer­doti si domandavano perplessi che cosa mai significasse tutto questo,

25quando arrivò un tale ad annunziare: «Ecco, gli uo­mini che avete messo in prigione si trovano nel tempio a inse­gnare al popolo».

26Allora il capitano uscì con le sue guardie e li condusse via,ma senza violenza, per timore di esser presi a sassate dal popolo.

27Li condussero e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacer­dote cominciò a interrogarli dicendo:

28«Vi avevamo espressa­mente ordinato di non insegnare più nel nome di costui, ed ec­co voi avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e vo­lete far ricadere su di noi il sangue di quell’uomo».

29Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini.

30Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avevate ucciso appendendolo alla croce.

31Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore, per dare a Israele la grazia della conversione e il perdono dei pec­cati.

32E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che si sottomettono a lui».

33All’udire queste cose essi si irritarono e volevano metterli a morte.

34Si alzò allora nel sinedrio un fariseo, di nome Gamalièle, dot­tore della legge, stimato presso tutto il popolo. Dato ordine di far uscire per un momento gli accusati,

35disse: «Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare contro questi uomini. 36Qualche tempo venne Tèuda, dicendo di qualcu­no, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu uc­ciso, e quanti s’erano lasciati persuadere da lui si dispersero e finirono nel nulla.

37Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tem­po del censimento, e indusse molta gente a seguirlo, ma an­ch’egli peri e quanti s’erano lasciati persuadere da lui furono dispersi.

38Per quanto riguarda il caso presente, ecco ciò che vi dico: Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se in­fatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà di­strutta;

39ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!».

40Seguirono il suo parere e, richiamati gli apostoli, li fecero fu­stigare e ordinarono loro di non continuare a parlare nel nome di Gesù; quindi li rimisero in libertà.

41Ma essi se ne andarono dal sinedrio lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù.

42E ogni giorno, nel tempio e a casa, non cessavano di insegnare e di portare il lieto annunzio che Gesù è il Cristo.

 

Il. LE PRIME MISSIONI

I primi collaboratori degli apostoli.

6

11n quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché ve­nivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana.

2Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servi­zio delle mense.

3Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomi­ni di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest’incarico.

4Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola».

5Piacque questa propo­sta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parme­nàs e Nicola, un proselito di Antiòchia.

6Li presentarono quin­di agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.

7Intanto la parola di Dio si diffondeva e si moltiplicava grande­mente il numero dei discepoli a Gerusalemme; anche un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede.

 

Arresto di Stefano, accusato – come Gesù e come, più tardi, Paolo – di aver bestemmiato contro Dio e contro il tempio.

8Stefano intanto, pieno di grazia e di fortezza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo.

9Sorsero allora alcuni della si­nagoga detta dei «liberti» comprendente anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilicia e dell’Asia, a disputare con Stefano,

10ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava.

11Perciò sobillarono alcuni che dissero: «Lo abbiamo udito pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio».

12E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo trasci­narono davanti al sinedrio.

13Presentarono quindi dei falsi testi­moni, che dissero: «Costui non cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e contro la legge.

14Lo abbiamo udito di­chiarare che Gesù il Nazareno distruggerà questo luogo e sov­vertirà i costumi tramandatici da Mosè».

15E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo.

 

21000C.JPGIl discorso di Stefano: difendendosi dall’accusa di bestemmiare contro Dio, Mosè e il tempio, egli percorre la storia santa e le ri­bellioni di un popolo che non ha cessato di perseguitare i profeti (Gn 12,1.7; 15,2; 13,14; 17,10; 21,4; 37,11.28; 39,2; 41,40-41.54-55; 42,5; 45,11; 46,27:50,13; Es 1,7.10.22; 2,2; Eb 11,23; Es 2,5.10-15; 3,1-10.14; 7,3; Nm 14,33; Am 5,25; Dt 18,15; 4,10; Is 66,1-2).

7

1Gli disse allora il sommo sacerdote: «Queste cose stanno proprio così?».

2Ed egli rispose: «Fratelli e padri, ascoltate: il Dio della gloria apparve al nostro padre Abramo quando era ancora in Mesopotamia, prima che egli si stabilisse in Carran,

3e gli disse: Esci dalla tua terra e dalla tua gente e va’ nella terra che io ti indicherò.

4Allora, uscito dalla terra dei Caldei, si sta­bilì in Carran; di là, dopo la morte del padre, Dio lo fece emi­grare in questo paese dove voi ora abitate,

5ma non gli diede al­cuna proprietà in esso, neppure quanto l’orma di un piede, ma gli promise di darlo in possesso a lui e alla sua discendenza do­po di lui, sebbene non avesse ancora figli.

6Poi Dio parlò così: La discendenza di Abramo sarà pellegrina in terra straniera, te­nuta in schiavitù e oppressione per quattrocento anni.

7Ma del popolo di cui saranno schiavi io farò giustizia, disse Dio: dopo potranno uscire e mi adoreranno in questo luogo.

8E gli diede l’alleanza della circoncisione. E così Abramo generò Isacco e lo circoncise l’ottavo giorno e Isacco generò Giacobbe e Gia­cobbe i dodici patriarchi.

9Ma i patriarchi, gelosi di Giuseppe, lo vendettero schiavo in Egitto. Dio però era con lui

10e lo liberò da tutte le sue afflizioni e gli diede grazia e saggezza davanti al faraone re d’Egitto, il quale lo nominò amministratore dell’Egit­to e di tutta la sua casa.

11Venne una carestia su tutto l’Egitto e in Canaan e una grande miseria, e i nostri padri non trovavano da mangiare.

12Avendo udito Giacobbe che in Egitto c’era del gra­no, vi inviò i nostri padri una prima volta;

13la seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli e fu nota al faraone la sua origine.

14Giuseppe allora mandò a chiamare Giacobbe suo padre e tutta la sua parentela, settantacinque persone in tut­to.

15E Giacobbe si recò in Egitto, e qui egli morì come anche i nostri padri;

16essi furono poi trasportati in Sichem e posti nel sepolcro che Abramo aveva acquistato e pagato in denaro dai fi­gli di Emor, a Sichem.

17Me ntre si avvicinava il tempo della promessa fatta da Dio ad Abramo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto,

18finché salì al trono d’Egitto un altro re, che non conosceva Giuseppe.

19Questi, adoperando l’astuzia contro la nostra gente, persegui­tò i nostri padri fino a costringerli a esporre i loro figli, perché non sopravvivessero.

20In quel tempo nacque Mosè e piacque a Dio; egli fu allevato per tre mesi nella casa paterna, poi,

21essendo stato espo sto, lo raccolse la figlia del faraone e lo allevò come figlio.

22Così Mosè venne istruito in tutta la sapienza degli Egiziani ed era potente nelle parole e nelle opere.

23Quando stava per compiere i quarant’anni, gli venne l’idea di far visita ai suoi fratelli, i figli di Israele,

24e vedendone uno trattato in­giustamente, ne prese le difese e vendicò l’oppresso, uccidendo l’Egiziano.

25Egli pensava che i suoi connazionali avrebbero ca­pito che Dio dava loro salvezza per mezzo suo, ma essi non compresero.

26Il giorno dopo si presentò in mezzo a loro men­tre stavano litigando e si adoperò per metterli d’accordo, di­cendo: Siete fratelli; perché vi insultate l’un l’altro?

27Ma quel­lo che maltrattava il vicino lo respinse, dicendo: Chi ti ha nomi­nato capo e giudice sopra di noi?

28Vuoi forse uccidermi, come hai ucciso ieri l’Egiziano?

29Fuggì via Mosè a queste parole, e andò ad abitare nella terra di Madian, dove ebbe due figli.

30Passati quarant’anni, gli apparve nel deserto del monte Sinai un angelo, in mezzo alla fiamma di un roveto ardente.

31Mosè rimase stupito di questa visione; e mentre si avvicinava per ve­der meglio, si udì la voce del Signore:

32Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Esterrefatto, Mosè non osava guardare.

33Allora il Signore gli disse:   liti dai piedi i calzari, perché il luogo in cui stai è terra santa.

34Ho visto l’afflizione del mio popolo in Egitto, ho udito il loro gemi­to e sono sceso a liberarli; ed ora vieni, che ti mando in Egitto.

35Questo Mosè che avevano rinnegato dicendo: Chi ti ha nomi­nato capo e giudice?, proprio lui Dio aveva mandato per esser capo e liberatore, parlando per mezzo dell’angelo che gli era apparso nel roveto.

36Egli li fece uscire, compiendo miracoli e prodigi nella terra d’Egitto, nel Mare Rosso, e nel deserto per quarant’anni.

37Egli è quel Mosè che disse ai figli d’Israele: Dio vi farà sorgere un profeta tra i vostri fratelli, al pari di me.

38Egli è colui che, mentre erano radunati nel deserto, fu mediatore tra l’angelo che gli parlava sul monte Sinai e i nostri padri; egli ricevette parole di vita da trasmettere a noi.

39Ma i nostri padri non vollero dar li ascolto, lo respinsero e si volsero in cuor loro verso l’Egitto,

40dicendo ad Aronne: Fa’ per noi una divinità che ci vada innanzi, perché a questo Mosè che ci condusse fuori dall’Egitto non sappiamo che cosa sia accaduto.

41E in quei giorni fabbricarono un vitello e offrirono sacrifici all’idolo e si rallegrarono per l’opera delle loro mani.

42Ma Dio si ritrasse da loro e li abbandonò al culto dell’esercito del cielo, come è scrit­to nel libro dei Profeti:

43Mi avete forse offerto vittime e sacrifici per quarant’anni nel deserto, o casa d’Israele? Avete preso con voi la tenda di Mòloch, e la stella del dio Refàn, simulacri che vi siete fabbricati per adorarli! Perciò vi deporterò al di là di Babilonia.

44I nostri padri avevano nel deserto la tenda della testimonian­za, come aveva ordinato colui che disse a Mosè di costruirla se­condo il modello che aveva visto.

45E dopo averla ricevuta, i no­stri padri con Giosuè se la portarono con sé nella conquista dei popoli che Dio scacciò davanti a loro, fino ai tempi di Davide.

46Questi trovò grazia innanzi a Dio e domandò di poter trovare una dimora per il Dio di Giacobbe;

47Salomone poi gli edificò una casa.

48Ma l’Altissimo non abita in costruzioni fatte da ma­no d’uomo, come dice il Profeta:

49Il cielo è il mio trono e la terra sgabello per i miei piedi. Quale casa potrete edificarmi, dice il Signore, o quale sarà il luogo del mio riposo?

50Non forse la mia mano ha creato tutte queste cose?

51O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sem­pre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi.

52Quale dei profeti i vostri padri non hanno per­seguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti traditori e uccisori;

53voi  che avete ricevuto la legge per mano degli angeli e non l’a­vete osservata».

Stefano viene lapidato per aver identificato Gesù con Dio.

54All’udire queste cose, fremevano in cuor loro digrignavano i denti contro di lui.

55Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fis­sando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra

56e disse: «Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio».

57Proruppero allo­ra in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tut­ti insieme contro di lui,

58lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.

59E così lapidavano Stefa­no mentre pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spi­rito».

60Poi piegò le ginocchia e gridò forte: «Signore, non im­putar loro questo peccato». Detto questo, morì.

8

1Saulo era fra coloro che approvarono la sua uccisione.

 

22000AA.JPGLa persecuzione dopo la morte di Stefano. Presentazione di Sau­lo, il persecutore. (Cf. 22,4; 26,10-11; lCor 15,9; Gal 1,13).

In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme e tutti, ad eccezione degli apostoli, fu­rono dispersi nelle regioni della Giudea e della Samaria.

2Persone pie seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui.

3Saulo intanto infuriava contro la Chiesa ed entrando nelle case prendeva uomini e donne e li faceva mettere in prigione.

 

Predicazione di Filippo ai samaritani, fratelli separati dalla co­munità d’israele, e sua azione, descritta nel consueto stile bibli­co.

4Quelli però che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la parola di Dio.

5Filippo, sceso in una città della Samaria, cominciò a predicare loro il Cristo.

6E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva.

7Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati.

8E vi fu grande gioia in quella città.

 

Pietro e Giovanni in Samaria. Simone il mago e gli apostoli. La fede non ha nulla a che vedere con il prodigioso che varia con i tempi. Essa è un dono di Dio da conquistarsi, dono che com­porta la conversione dei cuori.

9V’era da tempo in città un tale di nome Simone, dedito alla magia, il quale mandava in visibilio la popolazione di Samaria, spacciandosi per un gran personaggio.

10A lui aderivano tutti, piccoli e grandi, esclamando: «Questi è la potenza di Dio, quel­la che è chiamata Grande».

11Gli davano ascolto, perché per molto tempo li aveva fatti strabiliare con le sue magie.

12Ma quando cominciarono a credere a Filippo, che recava la buona novella del regno di Dio e del nome di Gesù Cristo, uomini e donne si facevano battezzare.

13Anche Simone credette, fu bat­tezzato e non si staccava più da Filippo. Era fuori di sé nel ve­dere i segni e i grandi prodigi che avvenivano.

14Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Sama­na aveva accolto la parola di Dio e vi inviarono Pietro e Gio­vanni.

15Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spi­rito Santo;

16non era infatti ancora sceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù.

17Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.

18Simone, vedendo che lo Spirito veniva conferito con l’imposi­zione delle mani degli apostoli, offrì loro del denaro

19dicendo: «Date anche a me questo potere perché a chiunque io imponga le mani, egli riceva lo Spirito Santo».

20Ma Pietro gli rispose: «Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai osato pen­sare di acquistare con denaro il dono di Dio.

21Non v’è parte né sorte alcuna per te in questa cosa, perché il tuo cuore non è ret­to davanti a Dio.

22Pèntiti dunque di questa tua iniquità e prega il Signore che ti sia perdonato questo pensiero.

23Ti vedo infatti chiuso in fiele amaro e in lacci d’iniquità».

24Rispose Simone: «Pregate voi per me il Signore, perché non mi accada nulla di ciò che avete detto».

25Essi poi, dopo aver testimoniato e an­nunziato la parola di Dio, ritornavano a Gerusalemme ed evangelizzavano molti villaggi della Samaria.

 

Battesimo di un ministro etiope. (Is 53, 7-8).

26Un angelo del Signore parlò intanto a Filippo: «Alzati, e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che discende da Gerusalem­me a Gaza; essa è deserta».

27Egli si alzò e si mise in cammino, quand’ecco un Etiope, un eunuco, funzionario di Candàce, re­gina di Etiopia, sovrintendente a tutti i suoi tesori, venuto per il culto a Gerusalemme,

28se ne ritornava, seduto sul suo carro da viaggio, leggendo il profeta Isaia.

29Disse allora lo Spirito a Filippo: «Va’ avanti, e raggiungi quel carro».

30Filippo corse in­nanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?».

31Quegli rispose: «E come lo po­trei, se nessuno mi istruisce?». E invitò Filippo a salire e a se­dere accanto a lui.

32Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo: Come una pecora fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca.

33Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, ma la sua posterità chi potrà mai descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita.

34E rivoltosi a Filippo l’eunuco disse: «Ti prego, di quale perso­na il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?».

35Filippo, prendendo a parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù.

36Proseguen­do lungo la strada, giunsero a un luogo dove c’era acqua e l’eu­nuco disse: «Ecco qui c’è acqua; che cosa mi impedisce di esse­re battezzato?».

[37].

38Fece fermare il carro e discesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, ed egli lo battezzò.

39Quando furono usciti dall’acqua, lo Spirito del Signore rapi Filippo e l’eunuco non lo vide più e proseguì pieno di gioia il suo cammi­no.

40Quanto a Filippo, si trovò ad Azoto e, proseguendo, pre­dicava il vangelo a tutte le città, finché giunse a Cesarèa.

ATTI DEGLI APOSTOLI 2ultima modifica: 2010-11-22T17:59:00+01:00da meneziade
Reposta per primo quest’articolo