VANGELO SECONDO MARCO 2

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I. GIOVANNI BATTISTA E GESÙ

Il Vangelo di Marco è il Vangelo che, più degli altri, s’interroga sulla figura e sulla missione di Gesù. Lungo tutta l’opera risuo­na la domanda che poi Gesù stesso rivolgerà a Pietro: ma voi chi dite che io sia? (Mc 8,29).

1

1Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio.

Giovanni Battista nel deserto di Giuda:

è inviato immediata­mente innanzi a Gesù per annunziarne la venuta e preparare gli uomini a riceverlo, purificandosi (Is 40,3; 2Re 1,8; Mt 3,1-12; Lc 3,3-17).

2Come è scritto nel profeta Isaia: Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada.

3Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri,

4si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.

5Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Geru­salemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

6Giovanni era vestito di peli di cam­mello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele selvatico

7e predicava: «Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali.

8Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo».

Battesimo di Gesù.

La conoscenza dell’Antico Testamento faci­literà la comprensione di questo testo. Il servo del Signore (Is 42,1) e figlio di Dio (Sal 2,7) riceve le credenziali di un interven­to divino (simboleggiato dai cieli aperti e dal volo della colom­ba) per il compimento della sua missione (Mt 3,13-17 e nota; Lc 3,21-22; Gv 1,32-34).

91n quei giorni Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezza­to nel Giordano da Giovanni.

10E, uscendo dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colom­ba.

11E si sentì una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio predilet­to, in te mi sono compiaciuto».

Tentazione nel deserto.

Come Mosè ed Elia, Gesù vi rimane per 40 giorni, vale a dire per lungo tempo (Mt 4,1-11 e nota; Lc 4,1- 13).

12Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto

13e vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano.

Il. IL SEGRETO DI CRISTO

Gesù in Galilea.

Nella persona di Gesù, e poi nella chiesa, Dio è presente nel mondo, fra noi (Mt 4,12-17 e nota; Lc 4,14-15).

14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva:

15«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».

Chiamata dei primi quattro discepoli:

Viene qui anticipata da Marco, per mettere in risalto l’azione di Gesù nei confronti degli uomini (Mt 4,18-22 e nota; Lc 5,1-11).

16passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano in­fatti pescatori.

17Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini».

18E subito, lasciate le reti, lo seguirono.

19Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti.

20Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono.

Guarigione di un indemoniato a Cafarnao.

Una dottrina sui de­moni esisteva già virtualmente nell’Antico Testamento. Basti ri­cordare il serpente della Genesi (c. 3 e 6,2-4); L’Azazel del Le­vitico (Lv 7-10); il satana, avversario non di Dio, ma di Giobbe (Gb 1,6; 2,1). Tale dottrina viene sviluppata negli apocrifi (Enoc ecc.) fino a diventare generale, sotto l’influenza persiana, con Tobia (Tb 3,7-9) e con le apocalissi. Satana viene visto co­me il principe del male, il peccato personificato, il tentatore, il nemico del bene e il principe delle tenebre, in opposizione al Dio della luce. Al tempo di Gesù il popolo crede di vedere degli spiriti cattivi dappertutto e attribuisce loro tutte le disgrazie della vita, in parti­colare certe malattie, che, da come vengono descritte, possono far pensare a malattie nervose. La pratica degli esorcismi era largamente diffusa sia presso gli ebrei sia presso i pagani. Anche Gesù li ha praticati. In rappor­to, però, a una certa letteratura dell’epoca i Vangeli si distinguo­no per una loro discrezione a riguardo degli spiriti maligni. Gli esorcismi di Gesù vengono intesi come i segni dell’azione del re­gno di Dio nel momento presente e dell’inaugurazione di una nuova umanità e di un nuovo mondo, che il Signore crea nell’a­more per il Figlio (Lc 4,31-37).

21Andarono a Cafàrnao e, entrato proprio di sabato nella sina­goga, Gesù si mise ad insegnare.

22Ed erano stupiti del suo in­segnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi.

23Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare:

24«Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio».

25E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell’uomo».

26E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.

27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!».

28La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea.

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Guarigione della suocera di Simone e di altri malati.

In ogni mi­racolo riferito dai sinottici, la chiesa primitiva testimonia la sua fede nel potere che ha Gesù di salvare chi crede in lui. I miracoli servono ad illustrare in modo evidente e concreto questa verità. Inoltre, quasi tutte le narrazioni di miracoli si adattano chiara­mente alle necessità della catechesi del primo secolo. (Mt 8,14-16 e nota; Lc 4,38-41).

29E, usciti dalla sinagoga, si recarono subito in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni.

30La suo­cera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei.

31Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la feb­bre la lasciò ed essa si mise a servirli.

32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati.

33Tutta la città era riunita davanti alla porta.

34Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scac­ciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.

Gesù percorre la Galilea. (Lc 4,42-44).

35A1 mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava.

36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce

37e, trovatolo, gli dissero: «Tutti ti cercano!».

38Egli disse loro: «Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto.».

39E andò per tutta la Galilea, pre­dicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Gesù guarisce un lebbroso. (Mt 8,2-4 e nota; Lc 5,12-16).

40Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!».

41Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!».

42Subito la lebbra scomparve ed egli guarì.

43E, ammonendolo se­veramente, lo rimandò e gli disse:

44«Guarda di non dir niente a nessuno, ma va’, presentati al sacerdote, e offri per la tua pu­rificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro».

45Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a di­vulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pub­blicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.

2

1Ed entrò di nuovo a Cafàrnao dopo alcuni giorni. Si sep­pe che era in casa

2e si radunarono tante persone, da non esser­ci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola.

3Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro perso­ne.

4Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov’egli si trovava e, fatta un apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico.

5Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati».

6Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro:

7«Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?».

8Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate così nei vostri cuori?

9Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina?

10Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati,

11ti ordino – disse al pa­ralitico – alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua».

12Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: «Non abbia­mo mai visto nulla di simile!».

Gesù chiama il pubblicano Levi

che lascia ogni cosa per seguirlo (Mt 9,9 e nota; Lc 5,27-28).

13Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava.

14Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, sedu­to al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Egli, alzatosi, lo seguì.

Gesù a mensa con persone di cattiva reputazione.

I discorsi di Gesù contro i suoi avversari sono stati riportati perché permette­vano di risolvere dei problemi che sorgevano nelle comunità di allora (Mt 9,10-13 e nota; Lc 3,28-32).

15Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano.

16Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?».

17Avendo udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori».

Discussione sul digiuno. (Mt 9,4.14-17 e nota; Lc 5,33-39).

18Ora i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un di­giuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: «Perché i disce­poli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».

19Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare.

20Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiune­ranno.

21Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore.

22E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vi­no e otri, ma vino nuovo in otri nuovi».

Il sabato è stato fatto per l’uomo.

Ogni regolamento deve scom­parire di fronte alle necessità umane più elementari e alla legge dell’amore (1Sam 21,2-7; Lv 24,5-9; Dt 5,14; Mt 12,1-8; Lc 6,1-5).

231n giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i di­scepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe.

24I farisei gli dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?».

25Ma egli rispose loro: «Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fa­me, lui e i suoi compagni?

26Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell’offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?».

27E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!

28Perciò il Figlio dell’uomo è signo­re anche del sabato».

Guarigione in giorno di sabato. (Mt 12,9-14; Lc 6,6-11).

3

1Entrò di nuovo nella sinagoga. C’era un uomo che aveva una mano inaridita,

2e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo.

3Egli disse all’uomo che aveva la mano inaridita: «Mettiti nel mezzo!».

4Poi domandò loro: «E’ lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?».

5Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’in­torno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuo­ri, disse a quell’uomo: «Stendi la mano!». La stese e la sua ma­no fu risanata.

6E i farisei uscirono subito con gli erodiani e ten­nero consiglio contro di lui per farlo morire.

VANGELO SECONDO MARCO 2ultima modifica: 2010-11-03T20:00:00+01:00da meneziade
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