V. CONTINUAZIONE DEGLI ATTI DI PAOLO
La colletta organizzata in favore dei poveri di Gerusalemme in occasione di una carestia sotto l’impero di Claudio (41-54 d. C.) è vista da Paolo come una testimonianza dell’unità di tutti i cristiani, di origine sia giudaica sia pagana (Gal 2,10; iCor 16,]; 2Cor 8; 9; Rm 15,25-27).
27In questo tempo alcuni profeti scesero ad Antiòchia da Gerusalemme.
28E uno di loro, di nome Agabo, alzatosi in piedi, annunziò per impulso dello Spirito che sarebbe scoppiata una grave carestia su tutta la terra. Ciò che di fatto avvenne sotto l’impero di Claudio.
29Allora i discepoli si accordarono, ciascuno secondo quello che possedeva, di mandare un soccorso ai fratelli abitanti nella Giudea;
30questo fecero, indirizzandolo agli anziani, per mezzo di Bàrnaba e Saulo.
RITORNO AGLI ATTI DI PIETRO
Arresto di Pietro e sua liberazione miracolosa. Inserimento negli atti di Paolo di un nuovo episodio degli atti di Pietro che sembra anteriore alla visita di Paolo e Bàrnaba a Gerusalemme (11,27-30). L’importanza di Pietro nella chiesa primitiva suggerisce a Luca di descrivere la sua liberazione servendosi delle immagini prodigiose della liberazione del popolo dall’Egitto (Es 12).
12
1In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa
2e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni.
3Vedendo che questo era gradito ai Giudei, decise di arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Azzimi.
4Fattolo catturare, lo gettò in prigione, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua.
5Pietro dunque era tenuto in prigione, mentre una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui.
6E in quella notte, quando poi Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro piantonato da due soldati e legato con due catene stava dormendo, mentre davanti alla porta le sentinelle custodivano il carcere.
7Ed ecco gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Alzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani.
8E l’angelo a lui: «Mettiti la cintura e legati i sandali». E così fece. L’angelo disse: «Avvolgiti il mantello, e seguimi!».
9Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si era ancora accorto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell’angelo: credeva infatti di avere una visione.
10Essi oltrepassarono la prima guardia e la seconda e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città: la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l’angelo si dileguò da lui.
11Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora sono veramente certo che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che si attendeva il popolo dei Giudei».
12Dopo aver riflettuto, si recò alla casa di Maria, madre di Giovanni detto anche Marco, dove si trovava un buon numero di persone raccolte in preghiera.
13Appena ebbe bussato alla porta esterna, una fanciulla di nome Rode si avvicinò per sentire chi era.
14Riconosciuta la voce di Pietro, per la gioia non apri la porta, ma corse ad annunziare che fuori c era Pietro.
15«Tu vaneggi!» le dissero. Ma essa insisteva che la cosa stava così. E quelli dicevano: «E l’angelo di Pietro».
16Questi intanto continuava a bussare e quando aprirono la porta e lo videro, rimasero stupefatti.
17Egli allora, fatto segno con la mano di tacere, narrò come il Signore lo aveva tratto fuori del carcere, e aggiunse: «Riferite questo a Giacomo e ai fratelli». Poi uscì e s’’incamminò verso un altro luogo.
18Fattosi giorno, c’era non poco scompiglio tra i soldati: che cosa mai era accaduto di Pietro?
19Erode lo fece cercare accuratamente, ma non essendo riuscito a trovarlo, fece processare i soldati e ordinò che fossero messi a morte; poi scese dalla Giudea e soggiornò a Cesarèa.
La morte del persecutore Erode. L’uomo che si lascia adulare come una divinità è indegno di vivere e merita la morte (vedere i precedenti biblici: lMac 2,1-28; 2Mac 9,5-28). Erode, in realtà èrimasto fulminato nell’aprile del 44 d. C. da una malattia intestinale.
20Egli era infuriato contro i cittadini di Tiro e Sidòne. Questi però si presentarono a lui di comune accordo e, dopo aver tratto alla loro causa Biasto, ciambellano del re, chiedevano pace, perché il loro paese riceveva i viveri dal paese del re.
21Nel giorno fissato Erode, vestito del manto regale e seduto sul podio, tenne loro un discorso.
22Il popolo acclamava: «Parola di un dio e non di un uomo!».
23Ma improvvisamente un angelo del Signore lo colpì, perché non aveva dato gloria a Dio; e roso, dai vermi, spirò. RITORNO A PAOLO (seguito di 11,30).
24Intanto la parola di Dio cresceva e si diffondeva.
25Bàrnaba e Saulo poi, compiuta la loro missione, tornarono da Gerusalemme prendendo con loro Giovanni, detto anche Marco.
VI. I TRE GRANDI VIAGGI
IL PRIMO VIAGGIO MISSIONARIO
A Cipro e nel sud dell’Asia minore.
L’invio in missione.
13
1C’erano nella comunità di Antiòchia profeti e dottori: Bàrnaba, Simeone soprannominato Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode tetrarca, e Saulo.
2Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati».
3Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li accomiatarono.
La missione a Cipro. Bàrnaba nativo di quest’isola, sembra dirigere all’inizio la missione. Saulo ne prende la direzione dopo il battesimo del proconsole Sergio Paolo. A partire da questo momento, Saulo è chiamato Paolo.
4Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, discesero a Selèucia e di qui salparono verso Cipro.
5Giunti a Salamina cominciarono ad annunziare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei, avendo con loro anche Giovanni come aiutante.
6Attraversata tutta l’isola fino a Pafo, vi trovarono un tale, mago e falso profeta giudeo, di nome Bar-Iesus,
7a1 seguito del proconsole Sergio Paolo, persona di senno, che aveva fatto chiamare a sé Bàrnaba e Saulo e desiderava ascoltare la parola di Dio.
8Ma Ehmas, il mago, – ciò infatti significa il suo nome – faceva loro opposizione cercando di distogliere il proconsole dalla fede.
9Allora Saulo, detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo, fissò gli occhi su di lui e disse:
10«O uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, quando cesserai di sconvolgere le vie diritte del Signore?
11Ecco la mano del Signore è sopra di te: sarai cieco e per un certo tempo non vedrai il sole». Di colpo piombò su di lui oscurità e tenebra, e brancolando cercava chi lo guidasse per mano.
12Quando vide l’accaduto, il proconsole credette, colpito dalla dottrina del Signore.
Paolo parla ad Antiochia di Pisidia. Tipo di predicazione di Paolo ai giudei da confrontare col discorso di Stefano al c. 7 (Dt 1,31; 7,]; Sal 89,2; lSam 13,14; Is 44,28; Sal 2,7; Is 53,3; Sal 16,10; Ab 1,5).
13Salpati da Pafo, Paolo e i suoi compagni giunsero a Perge di Panfilia. Giovanni si separò da loro e ritornò a Gerusalemme.
14Essi invece proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiòchia di Pisidia ed entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, si sedettero.
15Dopo la lettura della Legge e dei Profeti, i capi della sinagoga mandarono a dire loro: «Fratelli, se avete qualche parola di esortazione per il popolo, parlate!».
16Si alzò Paolo e fatto cenno con la mano disse: «Uomini di Israele e voi timorati di Dio, ascoltate.
17Il Dio di questo popolo d’Israele scelse i nostri padri ed esaltò il popolo durante il suo esilio in terra d’Egitto, e con braccio potente li condusse via di là.
18Quindi, dopo essersi preso cura di loro per circa quarant’anni nel deserto,
19distrusse sette popoli nel paese di Canaan e concesse loro in eredità quelle terre,
20per circa quattrocento-cinquanta anni. Dopo questo diede loro dei Giudici, fino al profeta Samuele.
21Allora essi chiesero un re e Dio diede loro Saul, figlio di Cis, della tribù di Beniamino, per quaranta anni.
22E, dopo averlo rimosso dal regno, suscitò per loro come re Davide, al quale rese questa testimonianza: Ho trovato Davide, figlio di lesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri.
23Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio trasse per Israele un salvatore, Gesù.
24Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di penitenza a tutto il popolo d’Israele.
25Diceva Giovanni sul finire della sua missione: Io non sono ciò che voi pensate che io sia! Ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di sciogliere i sandali.
26Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata questa parola di salvezza.
27Gli abitanti di Gerusalemme infatti e i loro capi non l’hanno riconosciuto e condannandolo hanno adempiuto le parole dei profeti che si leggono ogni sabato;
28e, pur non avendo trovato in lui nessun motivo di condanna a morte, chiesero a Pilato che fosse ucciso.
29Dopo aver compiuto tutto quanto era stato scritto di lui, lo deposero dalla croce e lo misero nel sepolcro.
30Ma Dio lo ha risuscitato dai morti
31ed egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, e questi ora sono i suoi testimoni davanti al popolo.
32E noi vi annunziamo la buona novella che la promessa fatta ai padri si è compiuta,
33poiché Dio l’ha attuata per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo: Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato.
34E che Dio lo ha risuscitato dai morti, in modo che non abbia mai più a tornare alla corruzione, è quanto ha dichiarato: Darò a voi le cose sante promesse a Davide, quelle sicure.
35Per questo anche in un altro luogo dice: Non permetterai che il tuo santo subisca la corruzione.
36Ora Davide, dopo aver eseguito il volere di Dio nella sua generazione, mori e fu unito ai suoi padri e subì la corruzione.
37Ma colui che Dio ha risuscitato, non ha subito la corruzione.
38Vi sia dunque noto, fratelli, che per opera di lui vi viene annunziata la remissione dei peccati
39e che per lui chiunque crede riceve giustificazione da tutto ciò da cui non vi fu possibile essere giustificati mediante la legge di Mosè.
40Guardate dunque che non avvenga su di voi ciò che è detto nei Profeti:
41Mirate, beffardi, stupite e nascondetevi, poiché un’opera io compio ai vostri giorni, un’opera che non credereste, se vi fosse raccontata!».
42E, mentre uscivano, li pregavano di esporre ancora queste cose nel prossimo sabato.
43Sciolta poi l’assemblea, molti Giudei e proseliti credenti in Dio seguirono Paolo e Bàrnaba ed essi, intrattenendosi con loro, li esortavano a perseverare nella grazia di Dio.
Gelosia dei giudei nel vedere la parola della salvezza rivolta ai pagani. Paolo fa notare ai cristiani convertiti dal paganesimo che sono stati in qualche modo causa dell’incredulità dei giudei (Rm 11,3]; Is 49,6).
44Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio.
45Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono pieni di gelosia e contraddicevano le affermazioni di Paolo, bestemmiando.
46Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco noi ci rivolgiamo ai pagani.
47Così infatti ci ha ordinato il Signore: Io ti ho posto come luce per le genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra».
48Nell’udir ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola di Dio e abbracciarono la fede tutti quelli che etano destinati alla vita eterna.
49La parola di Dio si diffondeva per tutta la regione.
50Ma i Giudei sobillarono le donne pie di alto rango e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li scacciarono dal loro territorio.
51Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio,
52mentre i discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.
Missione a Icònio, dove, come altrove, Paolo si rivolge dapprima ai giudei.
14
1Anche ad Icònio essi entrarono nella sinagoga dei Giudei e vi parlarono in modo tale che un gran numero di Giudei e di Greci divennero credenti.
2Ma i Giudei rimasti increduli eccitarono e inasprirono gli animi dei pagani contro i fratelli.
3Rimasero tuttavia colà per un certo tempo e parlavano fiduciosi nel Signore, che rendeva testimonianza alla predicazione della sua grazia e concedeva che per mano loro si operassero segni e prodigi.
4E la popolazione della città si divise, schierandosi gli uni dalla parte dei Giudei, gli altri dalla parte degli apostoli.
5Ma quando ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei con i loro capi per maltrattarli e lapidarli,
6essi se ne accorsero e fuggirono nelle città della Licaònia, Listra e Derbe e nei dintorni,
7e là continuavano a predicare il vangelo.
Discorso a Listra, tipo di predicazione di Paolo a pagani non colti, da confrontare col discorso di Atene rivolto ai colti greci.
8C’era a Listra un uomo paralizzato alle gambe, storpio sin dalla nascita, che non aveva mai camminato.
9Egli ascoltava il discorso di Paolo e questi, fissandolo con lo sguardo e notando che aveva fede di esser risanato,
10disse a gran voce: «Alzati diritto in piedi!». Egli fece un balzo e si mise a camminare.
11La gente allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, esclamò in dialetto licaonio e disse: «Gli dèi sono scesi tra di noi in figura umana!».
12E chiamavano Bàrnaba Zeus e Paolo Hermes, perché era lui il più eloquente.
13Intanto il sacerdote di Zeus, il cui tempio era all’ingresso della città, recando alle porte tori e corone, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla.
14Sentendo ciò, gli apostoli Bàrnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando:
15«Cittadini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi, e vi predichiamo di convertirvi da queste vanità al Dio vivente che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano.
16Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che ogni popolo seguisse la sua strada;
17ma non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge e stagioni ricche di frutti, fornendovi il cibo e riempiendo di letizia i vostri cuori».
18E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall’offrire loro un sacrificio.
Missione a Derbe e fine del primo viaggio.
19Ma giunsero da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i quali trassero dalla loro parte la folla; essi presero Paolo a sassate e quindi lo trascinarono fuori della città, credendolo morto.
20Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli, alzatosi, entrò in città. Il giorno dopo parti con Bàrnaba alla volta di Derbe.
Paolo e Bàrnaba tornano in Siria.
21Dopo aver predicato il vangelo in quella città e fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia,
22rianimando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede poiché, dicevano, è necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel regno di Dio.
23Costituirono quindi per loro in ogni comunità alcuni anziani e dopo avere pregato e digiunato li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto.
24Attraversata poi la Pisidia, raggiunsero la Panfilia
25e dopo avere predicato la parola di Dio a Perge, scesero ad Attalia;
26di qui fecero vela per Antiòchia là dove erano stati affidati alla grazia del Signore per l’impresa che avevano compiuto.
27Non appena furono arrivati, riunirono la comunità e riferirono tutto quello che Dio aveva compiuto per mezzo loro e come aveva aperto ai pagani la porta della fede.
28E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.
CONTROVERSIE AD ANTIOCHIA E ASSEMBLEA DI GERUSALEMME
Controversie ad Antiòchia. Gli avvenimenti qui riferiti hanno avuto luogo, forse, tempo prima. Può darsi che Luca abbia fuso in una due diverse controversie.
15
1Ora alcuni, venuti dalla Giudea insegnavano ai fratelli questa dottrina: «Se non vi fate circoncidere secondo l’uso di Mosè, non potete esser salvi».
2Poiché Paolo e Bàrnaba si opponevano risolutamente e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro andassero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.
3Essi dunque, scortati per un tratto dalla comunità, attraversarono la Fenicia e la Samaria raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli.
4Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono tutto ciò che Dio aveva compiuto per mezzo loro.
Controversia a Gerusalemme. E Cristo che conduce alla salvezza, non più la Legge, anche se i cristiani di origine giudaica continuano a praticarla.
5Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: è necessario circonciderli e ordinar loro di osservare la legge di Mosè.
6Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema.
7Dopo lunga discussione, Pietro si alzò e disse: «Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede.
8E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi;
9e non ha fatto nessuna discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede.
10Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare?
11Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro».
Bàrnaba e Paolo riferiscono sulla loro missione. Presa di posizione di Giacomo. I pagani non sono più sottoposti alla Legge. Si impongono loro, tuttavia, alcune norme per facilitare i loro rapporti con i cristiani di origine giudaica, i quali invece rimangono sottomessi alla Legge (Gal 2,1-10; Es 19,51; Am 9,11-12).
12Tutta l’assemblea tacque e stettero ad ascoltare Bàrnaba e Paolo che riferivano quanti miracoli e prodigi Dio aveva compiuto tra i pagani per mezzo loro.
13Quand’essi ebbero finito di parlare, Giacomo aggiunse:
14«Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo nome.
15Con questo si accordano le parole dei profeti, come sta scritto:
16Dopo queste cose ritornerò e riedificherò la tenda di Davide che era caduta; ne riparerò le rovine e la rialzerò,
17perché anche gli altri uomini cerchino il Signore e tutte le genti sulle quali è stato invocato il mio nome,
18dice il Signore che fa queste cose da lui conosciute dall’eternità.
19Per questo io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono a Dio tra i pagani,
20ma solo si ordini loro di astenersi dalle sozzure degli idoli, dalla impudicizia, dagli animali soffocati e dal sangue.
21Mosè infatti, fin dai tempi antichi, ha chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nelle sinagoghe».
Lettera degli apostoli ai discepoli di Antiochia, destinata solo alle comunità della Siria e della Cilicia.
22Allora gli apostoli, gli anziani e tutta la Chiesa decisero di eleggere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda chiamato Barsabba e Sila, uomini tenuti in grande considerazione tra i fratelli.
23E consegnarono loro la seguente lettera: «Gli apostoli e gli anziani ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilicia che provengono dai pagani, salute!
24Abbiamo saputo che alcuni da parte nostra, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con i loro discorsi sconvolgendo i vostri animi.
25Abbiamo perciò deciso tutti d’accordo di eleggere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo,
26uomini che hanno votato la loro vita al nome del nostro Signore Gesù Cristo.
27Abbiamo mandato dunque Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi queste stesse cose a voce.
28Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie:
29astenervi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia. Farete cosa buona perciò a guardarvi da queste cose. State bene».
I delegati ad Antiochia. Si potrebbe collocare a questo punto il diverbio con Pietro, riferito dalla lettera ai Galati (Gal 2,11-21).
30Essi allora, congedatisi, discesero ad Antiòchia e riunita la comunità consegnarono la lettera.
31Quando l’ebbero letta, si rallegrarono per l’incoraggiamento che infondeva.
32Giuda e Sila, essendo anch’essi profeti, parlarono molto per incoraggiare i fratelli e li fortificarono.
33D opo un certo tempo furono congedati con auguri di pace dai fratelli, per tornare da quelli che li avevano inviati.
(34) .
35Paolo invece e Bàrnaba rimasero ad Antiòchia, insegnando e annunziando, insieme a molti altri, la parola del Signore.