La bella ideologia

 

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di Enzo Donnarumma

Cultura, razionalità, ideologia, coerenza… termini che riecheggiano una certa noblilizzazione dell’animale-uomo, conferendogli una spiccata e indiscussa superiorità rispetto agli altri animali, certamente privi di tali attributi.

La cultura permette la conservazione dei traguardi tecnici e intellettuali raggiunti dall’umanità nel corso della storia e fornisce un notevole numero di possibilità per raggiungerne altri. La cultura è il terreno su cui la razionalità pone le fondamenta per costruire l’ideologia, una vera dimora che custodisce l’uomo, ricca di corridoi che lo conducono in varie stanze attraverso le sue scelte. Il fitto da pagare per poter abitare in questa casa è certamente la coerenza, poiché l’opposto di coerenza è contraddizione, cioè l’annullamento dell’ideologia.

Ecco la dimensione nobile dell’uomo, una bella casa in cui ci barrichiamo per fuggire dalle intemperie dell’ignoto: cosa c’è fuori da questa casa? Qualcosa che non conosciamo, qualcosa che forse sfugge al nostro controllo. Meglio crearci una bella ideologia culturalmente elevata che ci da sicurezza e ci fa stare tranquilli, poiché il caos che c’è là fuori ci angoscia. E in questo grandioso palazzo tu vai a barricarti, speranzoso di aver trovato l’equilibrio e le basi della tua vita, ignaro di averti costruito l’ennesimo idolo a cui ti prostri chiedendo in cambio protezione e felicità.

Già! Sei ignaro di questa occlusione che in realtà ti sei imposto nei confronti della vita e forse neppure ti poni il quesito di poter essere tagliato per qualcosa di più alto e soddisfacente, convinto di essere cullato dalla protezione sostitutiva dei tuoi genitori, da una vera guida alla vita magari migliore di quella che ti fu fornita da loro e dalla scuola, che ti suggerisce cosa spetta a te e cosa agli altri, da chi e come essere amato, chi amare e chi scartare dalla tua agenda di contatti umani… sii pur certo che ne scarterai molti, poiché ognuno si costruisce il proprio palazzo ideologico, dalle qualità variabili a seconda del suo grado di intelligenza, cultura, genialità, sensibilità, e chi più ne ha più ne metta in questo pastrocchio selettivo che sei solito usare per valutare chi è degno o meno della tua selezione darwiniana della specie umana!
Davvero molti ne scarterai dalla tua agenda, magari quegli amici da cui proprio non ti aspettavi che deludessero la tua ideologia, persino parenti stretti… o forse il tuo stesso coniuge o compagno di vita. Resterà con te solo chi corrisponde al galateo di questa ideologia il cui centro cosmico sei tu, chi si confà al tuo pensiero, chi cerca a tutti i costi di confacersi ad esso, per poi crollare e liquidarti.

Allo stesso modo ti troverai intorno persone che ti scarteranno per lo stesso principio: la tua ideologia non si confà alla loro. E’ cosa risaputa che essere scartati fa male, poiché ci rimanda alla nullità che sostanzialmente siamo. Questo è uno dei casi in cui il tuo palazzo ideologico non può far nulla, se non illuderti che chi ti scarta non ti sa apprezzare “per quel che sei”.

Ecco il risultato della tua ideologia: precluderti a tutta forza possibilità di vita sociale e relazioni umane, all’insegna di quel famigerato “rinascimento” che ti vuole al centro dell’universo. E già: chi aspira ad amarti deve superare le prove d’esame che la tua coerenza gli pone per poi essere idoneo a te.

Come può un mondo funzionare così? Perché ti stupisci tanto davanti a un sistema umano in cui ognuno si barrica nel proprio palazzo ideologico?

Non è detto però, mi dirai, che un gruppo notevole di persone non possano riconoscersi nelle proprie ideologie al punto da potersi unire e sentirsi solidale nell’amicizia e nelle scelte. Così nasce l’ideologia comune, così nascono le grandi correnti intellettuali che la scuola ci impone di studiare apprezzandone l’importanza culturale. Così nascono i grandi quanto passeggeri movimenti storici che coinvolgono la creatività umana nelle sue grandi arti: letteratura, arte, musica, ecc. Così nascono i grandi partiti politici a seguito dei quali puntualmente piombano sul pianeta rivoluzioni, guerre, abusi, soprusi, stermini e corruzioni (bisogna pur chiedersi se davvero si è poi così coerenti nel proprio pensiero!). Tutto ciò avviene quando una mentalità collettiva riesce ad aver fortuna; in caso contrario, essa si dilegua nel nulla o resta nell’immaginario utopico di una nicchia maldistribuita.

Tornando all’individuo singolo, cioè a te, goccia fondamentale dell’oceano umano, avrai certamente constatato, come dicevamo, di aver molto litigato, disputato e scartato all’insegna del tuo palazzo ideologico, o anche esserti imbattuto in drammatici imprevisti che esso non aveva previsto, restandone profondamente scottato. Spesso questi momenti coincidono con le tue aspre maledizioni mosse alla provvidenza: “Dio, dov’eri tu mentre mi accadeva tutto questo? Se veramente ci sei eviteresti tanto male nel mondo!”; questo avviene soprattutto quando si arriva ad identificare la propria ideologia con la volontà di Dio, dimostrando di non conoscere affatto Dio. Le statistiche confermano che, oltre alle accuse di incoerenza mosse ai preti e alla chiesa, circa l’ottanta per cento degli atei raggiunge la sua posizione a seguito di tale amarezza pienamente riscontrata.

Due sono le tue possibili reazioni:

1) “Il mondo non è fatto per me, giustizia e amore sono utopia; vivere vuol dire non essere compresi da nessuno”. Così facendo, continuerai a vivere sprofondando in quell’idolo ideologico che ti chiede molto e ti da poco. Sii pur certo che la tua vita resterà sempre irrisoluta e il tuo povero cuore si abituerà a una terribile depressione inconscia o, peggio ancora, conscia.

2) “Forse sto sbagliando qualcosa…”. Questa la mia reazione preferita, quella che per fortuna ho sperimentato: la reazione della mente umile.

Questa reazione potrebbe aprirti una breccia che possa condurti alla piena comprensione che, sì, stai sbagliando tutto! L’ideologia umana è sbagliata e nella sua estrema limitatezza conduce proprio alla solitudine da cui dovrebbe proteggerti; solitudine individuale e anche collettiva. La scuola, come già detto, impone di studiare le grandi manifestazioni del pensiero umano apprezzandone l’importanza culturale, ma non certo disprezzandone la totale inefficacia e il puntualissimo fallimento che sorge in tutta la sua magnificenza sul totale disastro.

Sfogliando alcune pagine della Bibbia, specie l’Antico Testamento, è facile imbattersi nella parola “punire”: Dio punisce le colpe degli uomini, Dio punisce addirittura le colpe dei padri sui figli.

Prima di chiudere per sempre la Bibbia sarebbe utile sapere cosa c’è dietro quel termine tradotto da una lingua antichissima usata in una cultura antichissima non proprio simile alla nostra. “Punire”, un termine importante. “Dio punisce”: Dio lascia trasparire il frutto del disastro umano in tutta la sua interezza, senza giustificarlo né coprirlo, affinché tu possa dire: “Forse sto sbagliando qualcosa…”.

Quel tuo disastro,pericoloso al punto da lasciare conseguenze nelle vite dei nostri figli, si manifesta tale in un momento preciso della tua vita, forse propizio per la tua riflessione.

Punizione divina equivale a crisi, quella celebre crisi che investì i celebri seguaci di Dio prima di cambiare.

 

La bella ideologiaultima modifica: 2010-12-26T22:47:30+01:00da meneziade
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