VANGELO SECONDO LUCA COMMENTATO 4

anticris.jpg6

1Un giorno di sabato passava attraverso campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.

2Alcuni farisei dissero: «Perché fate ciò che non è permesso di sabato?».

3Gesù rispose: «Allora non avete mai letto ciò che fece Davide, quando ebbe fame lui e i suoi compa­gni?

4Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non fosse lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».

5E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Guarigione di un uomo dalla mano inaridita.

I farisei paragona­no questa guarigione a un intervento medico (cf più avanti 13,10-17; 14,1-6; Mt 12,9-14; Mc 3,1-6).

6Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c’era là un uomo, che aveva la mano destra inaridita.

7Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di saba­to, allo scopo di trovare un capo di accusa contro di lui.

8Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano inaridita: «Alzati e mettiti nel mezzo!». L’uo­mo, alzatosi, si mise nel punto indicato.

9Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: È lecito in giorno di sabato fare del bene o fa­re del male, salvare una vita o perderla?».

10E volgendo tutt’in­torno lo sguardo su di loro, disse all’uomo: «Stendi la mano!». Egli lo fece e la mano guarì.

11Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

La scelta dei dodici apostoli o inviati. (Mt 10,1-4; Mc 3,13-19).

12In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione.

13Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apo­stoli:

14Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo,

15Matteo, Tomma­so, Giacomo d’Alfeo, Simone soprannominato Zelota,

16Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore.

Le folle al seguito di Gesù. (Mt 4,24-25; Mc 3,7-12).

17Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone,

18che erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro ma­lattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi, ve­nivano guariti.

19Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti.

LE GRANDI PAROLE DI GESÙ

Beatitudini e maledizioni.

Annunzio di un capovolgimento di si­tuazione per coloro che si trovano in necessità. E un tema che ri­torna costantemente in Luca, insieme a quello della preghiera e della potenza dello Spirito (Sir 24,21; Is 61,2-3; Is 5,8-25; Mt 5,1-6 e 11-12).

20Alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva: «Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.

21Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete.

22Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi mette­ranno al bando e v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo.

23Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti.

24Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione.

25Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete.

26Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.

Bartolomeo_Passerotti_-_Madona_do_Sil%C3%AAncio.jpgL’amore dei nemici. (Mt 5,39-46).

27Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano,

28benedite coloro che vi maledico­no, pregate per coloro che vi maltrattano.

29A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica.

30Da’ a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo.

31Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.

32Se amate quelli che vi amano, che me­rito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.

33E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? An­che i peccatori fanno lo stesso.

34E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori con-cedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.

35Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissi­mo; perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.

Perdono e generosità. (Mt 7,1-2).

36Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.

37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato;

38date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio».

luca5.jpgI due ciechi. Il discepolo. La pagliuzza e la trave. (Mt 15,14; 10,24-25).

39Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt’e due in una buca?

40Il disce­polo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro.

41Perché guardi la pagliuzza che è nell’oc­chio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo?

42Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipo­crita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.

L’albero si riconosce dal frutto. (Mt 12,33-35; 7,16-18).

43Non c’è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero catti­vo che faccia frutti buoni.

44Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo.

45L’uomo buono trae fuori il bene dal buon te­soro del suo cuore; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore.

La casa costruita sulla roccia e quella senza fondamenta. (Gb 8,15; Pr 10,25; Ez 13,10-15; Mt 7,21-27 e nota).

46Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico?

47Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pra­tica, vi mostrerò a chi è simile:

48è simile a un uomo che, co­struendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era co­struita bene.

49Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simi­le a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fonda­menta. Il fiume la investi e subito crollò; e la rovina di quella casa fu grande».

Un centurione romano crede in Gesù. (Mt 8,5-13; Gv 4,46-54).

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2Quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao.

2Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’a­veva molto caro.

3Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salva­re il suo servo.

4Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insi­stenza: «Egli merita che tu gli faccia questa grazia, dicevano,

5perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sina­goga».

6Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto di­stante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dir­gli: «Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto;

7per questo non mi sono neanche rite­nuto degno di venire da te, ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito.

8Anch’io infatti sono uomo sottoposto a un’autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all’uno: Va’ ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa’ questo, ed egli lo fa».

9All’udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: «Io vi dico che nean­che in Israele ho trovato una fede così grande!».

10E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.

Risurrezione del figlio della vedova di Nain. Gesù restituisce la vita come Elia aveva risuscitato il figlio della vedova di Sarepta (1Re 17,17-24).

111n seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla.

12Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei.

13Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!».

14E accostatosi toccò la bara, mentre i porta­tori si fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te, alzati!».

15Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre.

16Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo».

17La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giu­dea e per tutta la regione.

luke_evangelist_guercino.jpgDomanda di Giovanni Battista

che non vede in Gesù il giustizie­re che aveva annunziato (3,17). Gesù compie i segni predetti da Isaia (26,19; 29,18-19; 35,5-6; 61,1-2) e proclama il ruolo di Giovanni, messaggero inviato davanti a lui (Ml 3,1; Mt 11,2-15).

18Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi avvenimenti. Giovanni chiamò due di essi

19e li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un al­tro?».

20Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Bat­tista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?».

211n quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi.

22Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i cie­chi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengo­no sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annun­ziata la buona novella.

23E beato è chiunque non sarà scandaliz­zato di me!».

24Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù cominciò a dire alla folla riguardo a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento?

25E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re.

26Allora, che cosa siete andati a vede­re? Un profeta? Si, vi dico, e più che un profeta.

27Egli è colui del quale sta scritto: Ecco io mando davanti a te il mio messaggero, egli preparerà la via davanti a te.

28Io vi dico, tra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.

29Tutto il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, han­no riconosciuto la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni.

30Ma i farisei e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro il disegno di Dio.

Giudizio di Gesù sulla sua generazione.

Gesù biasima coloro che rifiutano le proposte di Dio (Mt 11,16-19).

31A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono simili?

32Sono simili a quei bambini che stando in piaz­za gridano gli uni agli altri: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!

33È venuto infatti Giovanni il Battista che non mangi a pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio.

34È venuto il Figlio dell’uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.

35Ma alla sa­pienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli».

GuerrieriMiracolo%20dei%20pani%20e%20dei%20pesci.jpgLa peccatrice perdonata.

36Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella ca­sa del fariseo e si mise a tavola.

37Ed ecco una donna, una pec­catrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fari­seo, venne con un vasetto di olio profumato;

38e fermatasi die­tro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.

39A quella vista il fariseo che l’aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è co­lei che lo tocca: è una peccatrice».

40Gesù allora gli disse: «Si­mone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, di’ pure».

41«Un creditore aveva due debitori: l’uno gli doveva cinquecen­to denari, l’altro cinquanta.

42Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?».

43Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».

44E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono en­trato nella tua casa e tu non m’hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.

45Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quan­do sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi.

46Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi.

47Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco».

48 Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati».

49Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest’uomo che perdona anche i peccati?».

50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

Un gruppo di donne segue Gesù. (4,43-44; Mt 4,23; 9,35; Mc 1,39).

8

1In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predi­cando e annunziando la buona novella del regno di Dio.

2C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale era­no usciti sette demòni,

3Giovanna, moglie di Cusa, amministra­tore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i lo­ro beni.

La parabola del seininatore. (Mt 13,1-9 e nota; Mc 4,1-9).

4Poiché una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, disse con una parabola:

5«Il seminatore uscì a semi­nare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono.

6Un’altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità.

7Un’altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono.

8Un’altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per intendere, inten­da!».

Perché Gesù parla in parabole. (Is 6,9; Mt 13,10-13 e nota; Mc 4,10-12).

9I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola.

10Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perché vedendo non vedano e udendo non intendano.

Spiegazione della parabola del seminatore. (Mt 13,18-23 e nota; Mc 4,14-20).

11Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio.

12I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano salvati.

13Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell’ora della tentazione vengono meno.

14Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ric­chezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione.

15Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza.

a2d94013e75d327926cd283814d747f3_medium.jpgLa luce è fatta per illuminare: bisogna volerlo essere (Mc 4,21- 22).

16Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la po­ne sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce.

17Non c’è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere cono­sciuto e venire in piena luce.

18Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere».

La vera famiglia di Gesù. (Mt 12,46-50; Mc 3,31-35).

19Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.

20Gli fu annunziato: «Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano veder­ti».

21Ma egli rispose: «Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».

La tempesta sedata. (Mt 8,23-27 e nota; Mc 4,35-41).

22Un giorno salì su una barca con i suoi discepoli e disse: «Pas­siamo all’altra riva del lago». Presero il largo.

23Ora, mentre navigavano, egli si addormentò. Un turbine di vento si abbatté sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo.

24Accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Maestro, maestro, siamo perdu­ti!». E lui, destatosi, sgridò il vento e i flutti minacciosi; essi cessarono e si fece bonaccia.

25Allora disse loro: «Dov’è la vo­stra fede?». Essi intimoriti e meravigliati si dicevano l’un l’al­tro: «Chi è dunque costui che dà ordini ai venti e all’acqua e gli obbediscono?».

L’indemoniato geraseno.

Il deserto è il luogo classico ove dimo­rano gli spiriti impuri, mentre l’abisso è il luogo destinato a rice­verli definitivamente (Mt 8,28-34 e nota; Mc 5,1-20 e nota a 1,29).

26Approdarono nella regione dei Gerasèni, che sta di fronte al­la Galilea.

27Era appena sceso a terra, quando gli venne incon­tro un uomo della città posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava vestiti, né abitava in casa, ma nei sepolcri.

28Alla vista di Gesù gli si gettò ai piedi urlando e disse a gran voce: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!».

29Gesù infatti stava ordinando allo spirito immondo di uscire da quell’uomo. Molte volte infatti s’era im­possessato di lui; allora lo legavano con catene e lo custodivano in ceppi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in luoghi deserti.

30Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?». Rispose: «Legione», perché molti demòni erano entrati in lui.

31E lo supplicavano che non ordinasse loro di andarsene nell’a­bisso.

32Vi era là un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte. Lo pregarono che concedesse loro di entrare nei porci; ed egli lo permise.

33I demòni uscirono dall’uomo ed entrarono nei porci e quel branco corse a gettarsi a precipizio dalla rupe nel lago e annegò.

34Quando videro ciò che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città e nei vil­laggi.

35La gente uscì per vedere l’accaduto, arrivarono da Ge­sù e trovarono l’uomo dal quale erano usciti i demòni vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di Gesù; e furono presi da spavento.

36Quelli che erano stati spettatori riferirono come l’indemoniato era stato guarito.

37Allora tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni gli chiese che si allontanasse da loro, perché avevano molta paura. Gesù, salito su una barca, tornò indietro.

38L’uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con lui, ma egli lo congedò dicendo:

39«Torna a casa tua e racconta quello che Dio ti ha fatto». L’uomo se ne andò, pro­clamando per tutta la città quello che Gesù gli aveva fatto.

Guarigione della donna inferma e risurrezione della figlia di Giàiro.

La morte è solo un sonno (Mt 9,18-26; Mc 5,21-43).

40Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, poiché tutti erano in attesa di lui.

41Ed ecco venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa sua,

42perché aveva un’ unica figlia, di circa do­dici anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno.

43Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni. e che nessuno era riuscito a guarire,

44g1i si av­vicinò alle spalle e gli toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò.

45Gesù disse: «Chi mi ha toccato?». Mentre tutti negavano, Pietro disse: «Maestro, la folla ti strin­ge da ogni parte e ti schiaccia».

46Ma Gesù disse: «Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me».

47Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo il motivo per cui l’aveva toccato, e come era sta­ta subito guarita.

48Egli le disse: «Figlia, la tua fede ti hà salva­ta, va’ in pace!».

49Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli: «Tua figlia è mor4a, non disturbare più il maestro».

50Ma Gesù che aveva udito rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata».

51Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all’infuori di Pietro, Giovanni e Giaco­mo e il padre e la madre della fanciulla.

52Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: «Non piangete, per­ché non è morta, ma dorme».

53Essi lo deridevano, sapendo che era morta,

54ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: «Fanciulla, alzati!».

55Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all’istante. Egli ordinò di darle da mangiare.

56I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.

VANGELO SECONDO LUCA COMMENTATO 4ultima modifica: 2011-01-21T16:48:00+01:00da meneziade
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