2° tappa: CONOSCERE IL PASSAMONTAGNA DA TOGLIERSI!

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E’ il momento di cominciare a conoscere il torpore che ci fa camminare zoppi nelle nostre cose: per abbracciare la felicità bisogna innanzitutto riconoscere le prime, vere ragioni della propria infelicità (che non coincidono quasi mai con le cause che noi le attribuiamo!!!), denudarle, riconoscerne le menzogne e cominciare a disobbedirle.

Partiamo daccapo! Ecco la prima di una lunga serie di passamontagna che riempiono il nostro bel cassetto di menzogne!

Si è accennato, in precedenza, a un benvenuto di traumi e pianti che la vita, sin dall’infanzia, ci ha dato: non abbiamo scelto in quale famiglia, contesto ed epoca nascere, né i nostri genitori, né i nostri connotati fisici e caratteriali… non abbiamo scelto nulla di noi! Al di là di quest’apparente ingiustizia, la persona onesta sa di non essersi potuto sottrarre, sin dall’infanzia, alla sorte dei primi ricatti, i primi scarti, le prime delusioni, le prime rinunce affettive, i primi atti traumatici.

E’ stato a forza di ricatti che abbiamo imparato ad obbedire alle lezioni più difficili. Con ricatto abbiamo accettato i primi compromessi educativi: “Se non obbedisci, niente premio!” (Chiaramente qui non contestiamo i tuoi buoni metodi educativi, qualora tu fossi genitore).

Con amarezza abbiamo sperimentato, all’asilo, di non essere l’unico centro dell’universo, dovendo dividere affetti e attenzioni con una classe di nostri simili. Con amarezza abbiamo appreso che un nostro fratello o un nostro compagno di classe potesse essere il preferito… e, se lo siamo stati noi, ci ha turbato ancor di più non esserlo stati dappertutto. E allora un altro ricatto: conquistarsi un primato, strapparsi un’attenzione, a costo di indossare una veste maliziosa che non ci appartiene.

Non parliamo poi della pubertà, delle prime ansie da confronto, frutto delle prime contese d’amori e pulsioni affettive verso l’altro sesso! Là abbiamo dovuto lottare contro noi stessi, abbiamo dovuto fare colpo! Tutti! Anche chi ha stima di se stesso ha dovuto fare una cernita delle proprie armi migliori da sfoderare, nascondendo le peggiori. Ecco qua! Benvenuto alla vita, fratello! Una società tutta così, una televisione pronta a ricattarti: “Non compri questo? Nessuno ti considera! Non sei come me? Ti scarteranno! Non ti cambi in qualche cosa? Fai ribrezzo così come sei!”

Conosci senz’altro queste cose, nulla di nuovo ti stiamo insegnando!

Ne parlano psicologi, filosofi, scrittori… persone che ne denunciano il dramma e intanto continuano a perpetuarlo loro in primis, ogni volta che non fanno nulla per liberarsene! Lo stesso fai anche tu! Sì, tu! No, no, non cominciare a dire: “Ma io sono me stesso! Neanche sopporto chi finge, né mi atteggio!”. Qua non si tratta di atteggiarti, fratello. Qua si tratta di aver appreso che la socialità si muove di ricatti! La tua mente ha perfettamente capito che per farti voler bene da qualcuno devi sforzarti di accontentarlo in qualche modo! Devi sfoderare le tue armi migliori e schiacciare quelle peggiori, quelle che ti hanno insegnato a guardare con vergogna; quelle che, ahimè, pur ti appartengono. E allora stai lì a fare una continua selezione di te, uno slalom di cose da mostrare e nascondere, una continua amputazione del tuo essere, tagliato a pezzettini come un petto di pollo pieno di ormoni messo in una confezione in vendita. E quegli ormoni che gonfiano la tua apparenza, che tu strappi dalle immagini che ti circondano, che vai rubando dalle belle frasi di chi fa più colpo di te; quegli ormoni con cui forgi i tuoi capelli, con cui copri le tue rughe o abbellisci il tuo corpo, quegli ormoni che ti insegnano a gesticolare e camminare, che dettano la morale dei tuoi post su Facebook, quegli ormoni devono pur riempire la finitezza di quelle tue poche armi che metti in vista, sempre le stesse, quelle con cui hai già colpito i tuoi amici, roba già vecchia e noiosa! Ecco come vai a venderti, ecco il 50 % delle tue relazioni sociali, ecco il massimo che la società ha da offrirti: un ricatto.

E tu, giustamente, devi accettare quei compromessi! Pena la solitudine, la sconfitta, l’inesistenza. Ma certo! Và! Sfodera il tuo meglio anche col tuo partner, oltre che a lavoro e con gli amici! Aggiungici qualche dettaglio estraneo plagiato dagli altri e costruisciti il tuo bel cassetto di passamontagna, uno all’occorrenza! Torna a casa stanco, spossato di cotanta mediocrità, copri di silenzio un vuoto di solitudine immensa che grida nel tuo spirito! Ignorati! Meglio trovarti qualcuno che trovare te stesso, l’immondizia che sei! Già! Chi sei tu? Te lo ricordi, amato fratello mio? Chi sei? Forse neanche te lo ricordi, a costo di farti dettare dai tuoi le tue scelte di vita! A costo di accontentare qualcuno che “ti vuol bene”… Chi vuol bene questo qualcuno? Te? O i tuoi passamontagna?

Ora tu, sdegnato da queste lagne, ostentato a volerci confermare la tua presunta spontaneità, vorresti sottrarti da quest’accusa, vero? Questo dramma a te non tocca, giusto? Non fingi mai di sorridere davanti al tuo prossimo! Non ingoi mai nulla, a costo di deludere il mondo, sei “superiore alla situazione”! Non fingi mai di essere d’accordo su un parere che non condividi! Non hai mai nascosto la tua ideologia politica, né ti sei mai vestito secondo gusto altrui! Non ti sei mai guardato allo specchio alla ricerca di qualcosa che non va, né ti sei mai dato un tono, seppur alternativo, seppur di denuncia! Mai fatto l’intelligente! Mai proiettato il tuo compromesso sociale nel desiderio di una macchina, di un vestito, o di un feticcio che ti rendesse interessante! Mai accettato compromessi! Mai ingoiato un rospo! Hai sempre preferito la solitudine alla convenienza! Ma davvero?   N o n   t i   c r e d i a m o !!!

Sì che hai accondisceso a quel ricatto! Sì che hai creduto in quel compromesso! Ci credi ancora, amato fratello! Te ne fai prigione ogni giorno, nelle tue cordialità e nelle tue ostentate durezze! Non solo, ma anche tu ricatti e ostenti compromessi! Anche tu escludi chi non ti soddisfa, chi ti stanca con la sua noiosa spontaneità! Anche tu scarti chi ti contrasta, chi non t’interessa! Bella lezione gli insegnerai, la tua stessa lezione di vita: cambiarsi, aggiustarsi, esibire il meglio! Sei diventato un abile strumento di propaganda di questa drammatica menzogna di cui si nutre l’uomo, per cui ci si affatica tanto e si guadagna poco: il ricatto e il compromesso.

Smettila! Basta! Hai delle schifezze nella tua persona, ma anche quelle sei tu! Lasciale stare! Illuso! Vai vantandoti di ciò che ti sei sudato con forze non tue, in panni che ti vanno stretti, pur di dire al mondo: “Io esisto!”.

Certo che esisti! Sei tu a non farti esistere, sprovveduto!

Chi sei tu?… Sei uno che ora fa fatica a togliere il passamontagna perfino a te stesso, talmente ti ci sei abituato! E come fai? Quale coraggio, ora? Permetterti il lusso di dire a te stesso e al mondo dopo tanto tempo chi sei? Mostrare d’un tratto il fetore dei tuoi piedi? Per l’amor di Dio! Mai! Meglio comprare l’infelicità e pagarla a caro prezzo, non è così?

Ma smettila, amico! Qui qualcuno vuol dirti che hai diritto a sbuffare, uscendo fuori casa con capelli spettinati a raccontare tutti i giorni le tue paranoie. Qui qualcuno vuol dirti che non sei uomo da sudarsi attenzioni e affetti. Qui qualcuno vuol dirti che non hai la minima idea di quanto vali, della portata immensa di una vita che ti spetta! Qui qualcuno vuol esortarti ad essere il primo a togliersi quel maledetto, schifoso, bugiardo passamontagna e a dare un grosso esempio di coraggio a chi per la prima volta ti sentirà dire: “Eccomi veramente!”.

Deluso, vero? Parole banali, slogan già sentiti in tante canzoni giovanili. E che t’aspettavi da questo post? Una seconda scoperta dell’America? Solo chi scopre l’America scopre la felicità? Sei libero di cercare concetti alti altrove, non qui! Guarda la National Geographic, se cerchi alta scienza. Leggi Ken Follet, se vuoi un po’ d’alta fantasia! Ma ti assicuriamo che né l’una né l’altra, da sole, hanno mai reso felice nessuno!

Qua si cerca la verità, per quanto di già sentito sappia!

Sei già a conoscenza di questo dramma, eppure te lo tieni stretto, sperandone uno straccio di sorriso. Qua si parla di felicità piena, possibile a tutti, anche all’ignorante! Quanti ignoranti ci hanno superato brillantemente in materia di semplice, alta felicità!

Non esistono requisiti d’alta cultura per la felicità, la gioia si racconta con concetti semplici, alcuni dei quali a te già noti, eppure mai presi sul serio! Certamente! Troppo banali! Meglio la novità che la verità!

Caro amico, hai mille ragioni per cui ti è necessario, anzi urgente, buttare questo cassetto di bei passamontagna:

– solo denudandoti verrai a capo di chi sei;

– solo denudandoti avrai orecchie per la verità;

– solo denudandoti comincerai ad aprire gli occhi e guardare la terra bruciata che ti sei costruito finora;

– solo denudandoti potrai scrutare le durevolezze che cerchi, al di là dei precari consensi altrui;

– solo denudandoti qualcuno ti darà soddisfazione di amarti interamente;

– solo denudandoti comincerai ad entrare nel mondo della libertà e a riprendere fiato dopo anni di carcere;

– solo denudandoti non sarai più schiavo di nessuno;

– solo denudandoti permetterai alla felicità di abbracciare te, non i tuoi passamontagna;

– solo denudandoti permetterai alla tua persona di promuovere intorno a sé un contesto libero, vero, spontaneo, brillante;

– solo denudandoti darai il massimo al tuo essere;

– solo denudandoti sarai pronto alle successive tappe che ci accingeremo ad affrontare.

Qua non si tratta di sminuire la gravità del tuo mondo; qua si tratta di capire che hai indossato una corazza sbagliata per combattere la tua battaglia, perché questa corazza sta diventando la tua gabbia.

Se mai vorrai deciderti a prendere sul serio questo discorso dovrai troncare col tuo cassetto di passamontagna. Fallo! Ora, subito! Dà aria alle tue storture! Libera tutta la tua persona! Noi l’abbiamo fatto e ora ce ne stiamo rallegrando con un sapore, un gusto che non immaginavamo; ma certamente all’inizio è stata dura e lo sarà anche per te: la tua cerchia di compagnie si restringerà; qualcuno ti scarterà dalla sua agendina, qualcun altro non ti farà più un favore promesso. I primi bidoni di una vita di menzogne verranno subito a galla. Ti sembrerà, per un po’, di camminare nel deserto, solo!

Noi accettammo questo rischio perché ammettemmo di avere poco da perdere; provammo questa sensazione amara. Ma tra la schiavitù e la libertà incombono inevitabilmente quei famosi 40 anni di deserto. Quel deserto che rispecchierà l’aver seminato e raccolto quasi nulla da se stessi, dal mondo e dagli altri. Ben venga anche per te questo resoconto!

Vengano alla luce i frutti delle tue pochezze nascoste dietro tutti quei sudati “Ti voglio bene!”, “Sei un grande!”, “Ben fatto!”.

Non temere di compiere questo piccolo atto eroico!

Noi speriamo con tutto il cuore di essere alla tua altezza, amico, pur di proporti questo piccolo salto nel buio, al di là del quale, stanne più che certo, ti aspetteranno immense conquiste di crescita, sapienza, sorrisi, entusiasmi, vigori, gioie e quanto di più incantevole questo cammino ci riserva. Noi ne abbiamo assaggiato qualche sorso e già ci sentiamo ebbri di questo vino di cui a breve si comincerà davvero a parlare, se non hai ancora capito di che si tratta.

Infatti non finisce qui. C’è qualcosa di grosso che vuole afferrarti nella tua interezza, senza fatica né esami. Qualcosa di incredibile che ti aprirà gli occhi e ti vorrà introdurre in un vivere… senza parole. Ma di questo se ne parlerà in seguito.

Quali sono le tue mediocrità? Sarai disposto a viverle con piena disinvoltura con chiunque, dovessi trovarti davanti al papa?

Ti invitiamo a farlo da subito, con tutti! E per quanto ci riguarda, per noi saranno oro colato.

2° tappa: CONOSCERE IL PASSAMONTAGNA DA TOGLIERSI!ultima modifica: 2011-11-18T10:32:00+01:00da meneziade
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