16° tappa: NON UCCIDERE, PER CASO, VUOL DIRE AMARE?

jesus-christ-pics-2203.jpgOgni assassino è tale perché è stato ucciso. Chiunque deluda, stronchi, leda i sentimenti di qualcuno, lo fa perchè è già stato deluso, stroncato, leso tante volte. Questa la logica che sosteniamo! Logica che trova pieno riscontro, contornata di studi e termini tecnici d’alta competenza settoriale, anche nelle scienze del comportamento umano: psicologia, pedagogia, sociologia, ecc.

Questa logica riguarda ognuno di noi, nelle proporzioni di una vita imperfetta che, casistiche e contesti a parte, tocca a noi tutti.

Abbiamo sofferto e perciò facciamo soffrire.

Questo delicato equivoco spirituale, che ci ha imposto un carattere falso, non nostro, è uno dei più grandi inganni da cui devi liberarti quanto prima, se vuoi essere davvero felice: ogni tua amarezza verso qualcuno è dettata dal ricordo di quella menzogna che ti convinse di essere degno di maltrattamento e svalutazione; proprio quella menzogna di cui hai pessimo ricordo, in quel preciso giorno in cui quella precisa persona ti uccise con una parola o un gesto. Menzogna piazzatasi al centro del tuo cuore!

Caro amico, seppur potresti condividere appieno questo concetto, devi ammettere però che ti è difficile riconoscerlo nel tuo carattere e nelle tue collere, perché oggi sei ancora accecato dalla tua barriera difensiva, dalla tua logica da contrattacco, i cui fili sono mossi da un burattinaio bastardo: quel trauma che ti ha ucciso, che ora coglie la chance di qualcuno che ti si sta rivoltando contro per fargliela pagare, per “porre giustizia”. Vendetta verso la vita dettata da… una menzogna. Riscatto che non aiuterà te e figurati se insegnerà qualcosa di serio al tuo oppressore: danno e vanità totale! “Ma perché la gente non capisce mai e fa sempre le stesse cavolate?”, per lo stesso motivo per cui le fai tu: una menzogna nel cuore, vagamente simile alla tua, che non vuol andar via nè da loro né da te; quella stessa consigliera farabutta che “ti propone le soluzioni”… chiediti a quanto servono queste tue soluzioni! L’unico modo che hai per far piena luce sulla natura delle tue collere verso gli altri non è star lì a pensare a quanto sono cattivi e quanto se ne fregano di te, ma abbattere il tuo soffocante muro difensivo fatto di moventi falsi, tentativi a vuoto di riscatto e manie da contrattacchi. In parole povere, devi tornare ad essere pienamente umile e aperto!

Questa menzogna che, tuo malgrado, ti porta ad essere un assassino, tradisce sottilmente la tua intelligenza proprio nel preciso istante in cui hai davvero ragione, nell’attimo in cui qualcuno davvero sbaglia di grosso con te o con chi hai a cuore. In quel preciso istante sfoderi la tua occasione, cacci le tue armi più consapevoli per riprenderti questo, quello e quell’altro! Per intenderci, quando qualcuno ti tamponerà l’auto, andrai a pretendere risarcimento danni anche per le precedenti ammaccature! E come potrai ammetterlo, se non sarai davvero umile?

Vediamo un po’ perchè accade questo!

Senz’altro conosci bene la storia del figliol prodigo. Se provi ad immedesimarti in costui, riconoscendoti in chi, a un certo punto della propria storia, ha voluto vivere di testa propria, facendo solo casini, sciupando qualità, tempo e risorse fino a girare a vuoto, capirai che in questa storia c’è un aspetto davvero interessante, ovvero l’altro fratello, colui che non vuol capire la tua esigenza di verificare la vita a modo tuo, di voler mettere alla prova te stesso per capire fin dove arrivi con le tue sole forze, con le tue sole difese.

Ma suo padre, colui che lo lasciò sbagliare, sa che finchè non sperimenterai di testa tua la vita, rischierai di non comprenderla per niente. Lui ti ha lasciato sbagliare, ti ha dato i tempi a te necessari per capire, senza alcun interventismo tipico di noi tutti! L’altro fratello, colui che “non ammette l’errore”, colui che non ha convalidato la giustizia che abbraccia affannosamente, spassionatamente, che vive di spirito di sacrificio meritocratico, colui che porta avanti la menzogna: “Mi sacrifico tutti i giorni, merito di più! Non sono un disobbediente come mio fratello”, costui rischia di tagliarti fuori da un fondamentale tuo diritto a ritrattare le tue idee! Quest’altro fratello è un cieco, perché non ha capito che l’amore non è paziente sopportazione, ernia, apnea, sforzo, ma GUSTO! Stanne certo, una volta che sarai tornato nella consapevolezza della buona scelta, vivrai il tuo vivere con gusto, non con pazienza parrocchiale!

Bene! Ora devi riconoscerti nell’altro fratello! Già! Tu ora sei come quell’altro, ogni volta che devi farla pagare a qualcuno che davvero ha sbagliato! Proprio nel giusto punisci e uccidi con rivalsa, più di quando hai torto: è lì che ne approfitti per sfogare tutte le tue frustrazioni, anche quelle che non c’entrano; e comunque non darai loro fine, anzi, le alimenterai addirittura, infervorando la collera del tuo avversario, convincendolo maggiormente a reagire e senza farli capire un tubo. E, qualora riusciresti nel complicato compito di vincerlo e zittirlo, la tua vanitosa soddisfazione sarebbe… TREGUA? Strappargli una vittoria forzata senza che lui ti apprezzi con uno spontaneo consenso? Questo il tuo massimo? PUAH! Magra consolazione!!!

Qua ti diciamo una verità sconvolgente: proprio quando hai ragione devi capire, “perdonare”, evitare scie di sangue. Proprio quando il tuo cuore ti dice di martellare devi smettere di crocifiggere il carnefice, concedendogli un tempo che gli spetta di diritto per riconoscere le sue storture. Così si risolve il problema, solo così!

…Non ti piace, vero? Meglio fargliela vedere a quello lì, dai! Che noia, se no! Che torcistomaco, che ingiustizia!

La tua giustizia è aleatoria, fratello, perchè onora solo le tue sensibilità, non quelle a te ignote. La tua giustizia è cucita a misura tua, appartiene già alla tua mediocrità e non ti darà nulla di nuovo di quanto auspichi, ti darà solo ira, rabbia, ingoio di rospi e, ogni tanto, la tua soddisfazioncina: devi smettere di insistere su cosa è giusto o no! Non deve più esistere questo per te! Abbandona la tua legge stupida: è inganno, idolatria che sfama solo le tue questioni di principio, non te! E in più ti fa soffrire, ti abbatte, ti spegne, ti angoscia!

Caro cristiano a metà, a te, che oggi vai di moda, noi diciamo che amare è “lasciar sbagliare”, permettere gli errori, permettere al tuo carnefice tutte le ripetizioni testarde finchè vorrà, prima di sentirsi stufo di se stesso! Solo in quel momento potrai aver qualcosa da dirgli!

“Ma io non riesco ad avere le spalle scoperte!”… ma lo vuoi o no? Questo quesito potrebbe spiegare molto sul “perché non ci riesci”!

Ma vediamo ora un esempio magistrale di costruire un mondo nuovo “porgendo le proprie spalle”!

Gesù Cristo, un grande innocente, una gran vittima di un’ingiustizia, l’unico ad aver diritto, almeno, di difendersi: “Ma che state facendo? Io sono innocente, non ho commesso nulla di ciò di cui m’imputate: non ho sobillato, non ho bestemmiato, non ho trasgredito, né mentito, né congiurato!”. Come darGli torto se avesse reagito così in vista della croce?… Invece no! Si è lasciato abbandonare da tutti i suoi cari, si è lasciato tradire, torturare a sangue, uccidere. Si è lanciato completamente in quest’amore coerente e grande… E vedi che ne è stato! Ha edificato un’opera grande! E’ stato un eroe, un Maestro d’amore, Uno in cui puoi riconoscere ogni sorta di verità e di funzionalità, una chiave d’apertura di ogni difficile porta della vita. Così la Sua Parola si è guadagnata rispetto e grazie a questo oggi non eliminiamo più i neonati handicappati (guarda un po’ da che mondo proveniamo e dove ci portava, tempo fa, la nostra “giustizia”!); grazie a questo oggi abbiamo compreso la logica di condividere, prestare, soccorrere; grazie a questo oggi esistono ospedali, case di cura, INPS, pensioni e tutto ciò che, di socialmente utile, 2000 anni fa neppure si concepiva. Grazie a questo Martin Luther King ha capito come dare le sue spalle per permettere ai neri l’uguaglianza definitiva ai bianchi, costruendo anch’egli un’opera grande. Grazie a questo è nata la logica del dedicare la vita al combattimento dei problemi che abbiamo combattuto e vinto… Vedi? Allora non sono favole! Allora è vero! Allora solo con questa logica la tua vita può diventare davvero alta, ETERNA! Con questa logica puoi vincere, puoi essere qualcuno, puoi lasciarci un’eredità davvero grossa e vincere davvero i tuoi nemici!

Sai come si chiama tutto questo? A M O R E !!! Devi imparare ad amare, fratello! Amare è LASCIAR SBAGLIARE! Lasciar sbagliare tua moglie e perdonarla, lasciar sbagliare il capo, il collega, l’amico, RESTANDO FEDELE A LORO, AFFINCHE’ IN TE E GRAZIE A TE APRANO GLI OCCHI E COMPRENDANO DAVVERO IN CHE BASSEZZA VIVONO! Così potresti davvero fare il più gran goal della tua vita, quello che può cambiare il mondo! Guarda che se davvero cominci a proiettarti in questa logica, di risultati ne vedrai tanti e subito; ma, cosa più grossa, COMINCERAI A SPERIMENTARE UN’EBBREZZA DI FELICITA’ INCREDIBILE: altro che ansie da prestazioni, altro che rivincite, guerre, angosce… acque che non dissetano!

Però il mondo non cambiererebbe mai e tu rischieresti di perderti quel poco che hai per una scommessa inutile, vero? Ma perché? Per caso l’hai fatto? Per caso sai di che stiamo parlando? L’hai sperimentato? Hai mai amato così, “con questo gusto”? E non parliamo di “sforzo paziente”!

Tu sei un collaboratore dell’opera di Dio, un concreatore di eternità! Questo è il sapore di eterno che hai sempre cercato invano nelle tue false direzioni. Questo, solo questo ti permette la conquista delle tue auspicate sensazioni da brivido!

Amara verità: uccidere è non saper amare, uccidere è non raggiungere questa gloria che ti è pienamente data!

Chimera, vero? Sogni, non è così? E allora vai alla grande con la tua vita di sempre! Vai a fare soldi, vai a fare il drogato del tuo conto corrente! Vai a fregare qualcuno per guadagnare, per arrivare! Usa le tue drammatiche giustificazioni di fondo per operare solo scempi! Abortisci, terrorizzata dalle spese di un figlio! Massacra un popolo per andare a colonizzarlo con mille bugie moraliste! Ecco le schiavitù di tutti e le tue! I soldi sono importanti per la felicità, vero? Non si può trascendere dall’ansia del tuo conto in banca, dal tuo movente d’una preoccupante precarietà che ti fa odiare e contendere! La verità è che tu sei della stessa matrice torbida dei grandi governi guerrafondai di cui tanto ti scandalizzi e la tua ansia da conto corrente ne è la prova più lampante! E, se proprio non sono i soldi il tuo movente omicida, lo è un altro idolo, grazie al quale manderai il mondo alla deriva!

L’idolo di quel collega che ruba il tuo primato pavoneggiando su te. L’idolo di reagire ai problemi “come ti senti”, “come ti viene”! L’idolo di segare bruscamente il tuo partner dopo “esserti sentito” di illuderlo in un bel “Ti amo!” e poi improvvisamente “non sentirti più” di continuare, mandandolo in depressione perché hai fatto “ciò che ti sentivi”. L’idolo di mandare in anoressia o bulimia tuo figlio perché con lui fai “come ti senti”! L’idolo di essere alcolizzato, tossico, giocatore d’azzardo, schiavo del tuo labirinto sin da quando “ti sei sentito” di farlo!

Assurdo quel che diciamo, certo! “Ma come? Mi state chiedendo di fare cose che non mi sento? Volete violentarmi?” Sì! Devi cominciare a violentare leggermente la tua pancia prepotente, perché uccide continuamente! Oppure statti là, dove sei, a gonfiarti le vene di quella tiepida amarezza che ti tiene appena in vita!

Caro fratello, ti stiamo mettendo davanti a una grande scelta, qui, ora: o rivoluzionare la tua esistenza con una Parola che può innalzare radicalmente il tuo livello di vita, o restare dove sei nelle tue quattro cosette da usurpato usurpatore. Scegli e fallo VERAMENTE! Hai qualche settimana per pensarci!

16° tappa: NON UCCIDERE, PER CASO, VUOL DIRE AMARE?ultima modifica: 2012-04-03T14:13:00+02:00da meneziade
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