17° tappa: FARE CIO’ CHE CI SENTIAMO? O PERDONARE?

t42055-christ-in-the-garden-of-gethsemane-veronese-paolo.jpgImmagina di andare a lavorare solo quando “ti senti”, curarti da una malattia solo se “ti va”, attenerti agli impegni solo “quando ti butta”… mamma mia, che sarebbe il mondo… in effetti, molti occidentali tendono a questa piega, istigati da un sistema massmediatico assassino che fa affari vendendoci il vizio!

Tu, che sei ben restio ad abbracciare l’idea di fare cose che “non ti senti”, apri bene gli occhi e leggi l’ipocrisia che ti stiamo smascherando: a quanti obblighi, sforzi, compromessi, rinunce e stress sottostai per raggiungere i tuoi obiettivi, quelli che ti abbiamo finora contestato? Oh, tantissimi, fratello! E’ da una vita che fai un mucchio di cose a te contrarie, pur di conquistare quel posto di lavoro, quel traguardo, quella persona, quella reputazione! Svelato il tuo controsenso ipocrita!

A chi la vuoi raccontare, a noi? Ma và! Sei il primo a venderti la libertà affascinato dai tuoi miraggi, per poi sentirti violentato da una nostra lieve, dolce proposta di obbedire a una Parola che ti chiede qualche freno in cambio di una gran libertà.

Gli assassini “si sentono” di uccidere, i politici “si sentono” di derubare lo stato, i mafiosi “si sentono” di bucherellare la struttura della nazione.

Ma loro che c’entrano con te? Tu non sei come loro: le tue ambizioni sono innocue e semplici, vero? Tu, a differenza loro, puoi permetterti di fare ciò che ti senti, perché tu senti cose belline, buonine, innocenti, vero?… E allora perché la tua vita è aggrovigliata?

Chissà quante volte ti capita di capire fin troppo cosa ti farebbe davvero bene, ma non fai nulla per afferrarlo, talmente “non ti senti”!

Oggi regna indiscusso lo slogan di andare dove ci porta il cuore… ma il cuore ci porta quasi esclusivamente ad una carneficina!

Non dimenticare che fu “il cuore” di qualcuno, tempo fa, a “sentirsi” di rovinarti l’esistenza, con quella parola o quell’atto che traumatizzò gravemente la tua dignità!

E tu, ogni volta che “ti sei sentito” di lanciare un’accusa a qualcuno, fondata o meno, in faccia o di spalle, ma a tuo interesse e non a suo, l’hai ucciso!

Fare ciò che ti senti ti ammazza e ammazza, fratello!

Quante volte eviti quel tizio che ti fa una testa così di chiacchiere… credi di non ucciderlo in questo modo? Credi che lui non impari da te, proprio da te, la bella lezione che per farsi accettare dagli altri bisogna “aggiustarsi”, coprirsi di passamontagna?

Ecco il tuo contenuto: non sai amare la vita per com’è, gli altri per come sono e così facendo li ammazzi con la stessa tattica indolore di cui anche tu sei vittima, proprio tu che ostini questo rivendicativo “liberismo” da quattro soldi. Certo! Qua nessuno deve dire a te cosa fare! Devi seguire “l’ispirazione”!

In fondo, la vita ti aspetta sempre, le cose stanno sempre là, pronte ad essere riparate da te quando “ti sentirai” di porre ordine, vero?… Ne sei sicuro? Davvero?

Credi davvero di poter riparare i danni che hai arrecato agli altri, i tuoi usa e getta, le piccole convenienze con cui ti sei servito di qualcuno, le cure maldestre con cui li hai bistrattati, le tue piccole vendette di puro sfogo? Eh? Le puoi davvero riparare? No, caro amico, neanche se pagassi un miliardo di euro a tutte le vittime del tuo ego: il cuore di un uomo non ha prezzo, non si risana con nessuna cifra, né in soldi, né in gesti, né in chiacchiere!

Non vedi quanti documenti noiosi ti stiamo proponendo pur di dar pace alle tue innumerevoli morti, ai danni altrui che ti porti addosso? Non vedi quanto sono dure da vincere le ferite che i “liberisti” come te ti hanno inferto?

Ecco: seguire la propria ispirazione, atteggiamento vincente di quest’epoca, provoca disastri irreparabili!

Dunque, è ora di scegliere una terapia, l’unica atta davvero a sanare ciò che di insanabile ti trascini dentro, ciò che d’insanabile hai combinato finora!

Questa terapia è una di quelle che “non ti senti” di fare… non adesso; ma se proverai davvero a sperimentarne l’efficacia, ah se vorrai adottarla nella tua vita!

Questa terapia è IL PERDONO! Il più complicato degli atti che l’uomo possa compiere, quello che manifesta eclatantemente l’intercessione di una gran Sapienza: SAPER perdonare!

Saper gestire tutta la tua vita, ma non saper perdonare, vuol dire lasciare nel delirio il tuo essere.

Il perdono è un problema centrale nella tua vita, poiché ogni altrui malefatta che “non ti senti” di perdonare arreca pesi spaventosi al tuo cuore.

Leggi attentamente:”chi perdona si libera dei pesi propri e altrui e metabolizza in strutture di crescita ciò che nasce come atto distruttivo”.

Simon Pietro, nei vangeli, propone a Gesù un limite: perdonare fino a sette volte! Mica poco! Immagina di saper perdonare sette gravi errori di qualcuno! Qua parliamo di gente che non sa perdonare una cosa sola! Eppure Cristo gli risponde: “Non fino a sette volte, ma settanta volte sette”, il che non vuol dire sette per settanta, ma “sette moltiplicato per se stesso settanta volte”: un numero esorbitante di perdoni a disposizione! Mamma mia: una cifra illimitata di pizzichi sullo stomaco, di pazienti autolesionismi? No, fratello, bensì una cifra illimitata di riconciliazioni psicologiche liberanti! E vediamo perché!

Per spiegare questo concetto, Gesù ci pone davanti alla storia di un debitore che deve 10.000 talenti al proprio capo (Non so se hai capito bene: 10.000 talenti, nella Palestina di 2000 anni fa, equivalevano all’impero monetario dei Rockefeller oggi!). Un debito difficile da contrarre!

L’aspetto interessante di questa storia è che il debitore, dopo esser stato condonato di cotanto debito, prende per il collo un suo debitore di cento denari… cifra molto più piccola! Costui, appena ricevuta una grossa elargizione, è implacabile verso chi gli deve molto meno!

Per comprendere questo meccanismo è necessario analizzare la frase che il debitore rivolge al re: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Conoscendo l’entità del debito, questa frase è chiaramente assurda! Prosopopea terrificante, frequente tra noi oggi: spesso, nell’aver pazienza verso i nostri debitori, noi non capiamo l’errore che è nel loro sistema operante! Pensiamo che uno abbia contratto debiti perché gli sia capitato… Assolutamente no! Si contraggono debiti perché di fatto ci si organizza in maniera scellerata, discutibile, “a come viene, come mi sento di fare”! Il problema non è nella pazienza dei creditori!

Sarebbe stato di tutt’altra dignità se questo debitore avesse detto al re: “Perdonami per ciò che ho fatto! Rimettimi il debito!”. E invece no!

Che significa tutto questo? Cosa vuol dire questa storia raccontata da Gesù? Che la radice della mancata evoluzione dal perdono ricevuto al perdono dato è la non metabolizzazione del perdono ricevuto: pensare che, in fondo, ogni casino che tu hai commesso, verso la vita e verso qualcuno, potrebbe essere rimesso a posto in qualche modo, quando “ti sentirai” di farlo.

Qui c’è qualcosa di doloroso in cui dover entrare: non è vero che gli altri possono rimediare alle miserie che ti hanno fatto. Non è vero che tu puoi rimediare alle miserie che hai fatto! Perdonare? Sì! Esser perdonato? Certamente! Ma il male fatto resta!

Non si pagano certi debiti, perché restano indelebilmente nella realtà! Fratello, finchè non accetti questa nota dolente nascosta nei casini di “ciò che ti senti” di fare, non valorizzerai una grande arma che hai a disposizione nella vita, ovvero IL PERDONO GRATUITO di Dio, di “Io Sono”! Finchè in te resterà questa convinzione di poter rimettere tutto a posto, quando l’ispirazione te ne darà voglia, tu della tua vita non capirai mai nulla! E’ una menzogna, fratello! Scordatelo! Dio è MORTO per i tuoi casini, per le tue noncuranze, per le tue collere sfogate su chi capita, per le tue rivincite omicide! Non c’era altra soluzione!

Se t’impegnerai di più non avrai bisogno della croce di Cristo? Se sarai un po’ più buonino non avrai bisogno di un Salvatore? Davvero?

Noi siamo tutti radicalmente mendicanti e debitori e prima te ne accorgi meglio è!

Dunque, solo avere la percezione che il tuo debito venga condonato non “per tuo diritto”, ma per totale gratuità, solo questo potrà aprirti a una novità sensazionale quanto liberante: la tenerezza verso gli errori altrui! Altro che ingoiare rospi! Altro che vendicarti o sfogarti! Altro che rivalse di basso spessore! Questa è LIBERTA’!

Chi sei tu per giudicare, se pensi ai tuoi debiti, ai tuoi eccidi? Chi sei tu per pretendere il pagamento di debiti che sono sempre e comunque molto più piccoli di quelli che tu hai verso la tua stessa vita?

“Io Sono” è uno che conosce il tuo cuore. Tu conosci la tua vita dall’interno e sai che, per quanto tu possa apparire gradevole, nei tuoi passamontagna, “Io Sono” conosce tutti i tuoi pensieri nascosti, conosce i 10.000 talenti che mai potrai restituirGli! Li conosce e te li condona PER AMORE!

La strada della misericordia, fratello, è per te indispensabile adesso, se vuoi vivere felice e sereno, perché “Colui a cui si perdona poco ama poco”.

Accetta questa nota dolente, questa ferita sanguinante al cuore: non è vero che se t’impegni chissà quanto risanerai! Ma che vuoi risanare? Tu vivi di misericordia, solo di misericordia! Noi tutti viviamo di misericordia! Sai perché Dio t’ha perdonato tutto? Perché sa che non puoi rimediare un corno! Ecco perché, a un certo punto della storia dell’uomo, Lui si è deciso a farsi avanti e rivelarti il perdono più dichiarato! Ha perdonato te, ha perdonato i tuoi persecutori, ha perdonato tutte le scelleratezze più irrimediabili. Ecco un’altra delle indispensabili ragioni-che i miscredenti faticano a capire!-per cui Lui dovette scendere in terra a morire per te!

Caro amico, è tempo che noi compiamo due piccole tappe: per prima cosa dovremmo imparare a vergognarci un po’, pensando a quella donna o quell’uomo che abbiamo usato e liquidato, pensando a quella giornata di malattia che ci siamo presi per puro relax danneggiando lo stato, pensando a quel tipo che abbiamo finto di non vedere, pensando a quella parolina detta a chi non la meritava, pensando a quanto di non fatto potevamo fare per qualcuno, pensando anche a quell’inutile riscatto che ci prendemmo contro chi ci colpì, peggiorandone lo stato di caos; seconda cosa, caro amico, prendere atto che di tutte queste cose SIAMO STATI PERDONATI!

Qualcuno, lassù, tuo Padre, ha scontato personalmente tutti i tuoi casini, lasciandosi perforare a sangue, umiliare e uccidere… per te, perché ti ama. TI AMA, LO CAPISCI QUESTO?

Tornando a noi, ora è il momento di fare, con urgenza, una cosa che “non ti senti”di fare, ma che ti slaccerà definitivamente dalle tue tossine: vorresti degnarti di perdonare il tuo odioso carnefice, considerando le difficili storture che dettano i suoi scempi? Considerando che si comporta così solo perché qualcuno lo ha ucciso, proprio come hanno fatto con te, proprio come farai tu? Vorresti degnarti a salutare con un decente sorriso chi ti scocci di salutare? Vorresti degnarti a concedere cinque minuti di conversazione a quel complessato chiacchierone ammorbante, provando a interessarti a ciò che di bizzarro ha da dirti, ammonendo chi ti dirà: “Te lo sei assorbito, quel rompiballe!”? Vorresti cominciare a rispettare la tua amante o il tuo amante, restituendogli il diritto a una vita più chiara, più completa, a costo di combattere contro “la sua ispirazione”? Vorresti rifletterci bene prima di scagliarti contro qualcuno, innocente o no che sia?

… Non ti piace, vero? “Non ti senti di farlo”, è “difficile”! Meglio sfogarti? Fratello… perché continui a leggere queste noiose righe? Tu non vuoi una vita vera, alta e felice, tu vuoi solo una spalla su cui piangere, per poi tornare a fare l’assassino che sei diventato, perché “hai sofferto”, perché “stai male”, perché “devi far vedere”, “ti devi difendere per non fare il fesso”… Qua non si gettano le perle ai porci! Noi non stiamo spendendo la nostra vita per autorizzarti a vivere da pezzente! Abbandona questo stupido, cretino, puerile delirio di innocenza, sputare in faccia al quale è santa cosa!

17° tappa: FARE CIO’ CHE CI SENTIAMO? O PERDONARE?ultima modifica: 2012-04-07T05:25:00+02:00da meneziade
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