VANGELO SECONDO MARCO 7

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La generosità dei poveri. (Lc 21,1-4).

41E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte.

42Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattri­no.

43Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.

44Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

IV. LA VENUTA DEL FIGLIO DELL’UOMO

La rovina del tempio.

Viene predetta ai discepoli che erano stati chiamati per primi (Mt 24,1-3 e nota; Lc 21,5-7).

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1Mentre usciva dal tempio, un discepolo gli disse: «Mae­stro, guarda che pietre e che costruzioni!».

2Gesù gli rispose: «Vedi queste grandi costruzioni? Non rimarrà qui pietra su pie­tra, che non sia distrutta».

3Mentre era seduto sul monte degli Ulivi, di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e An­drea lo interrogavano in disparte:

4«Dicci, quando accadrà questo, e quale sarà il segno che tutte queste cose staranno per compiersi?».

L’inizio dei dolori.

Questo e i brani seguenti sono intessuti di ci­tazioni dall’Esodo, dal Deuteronomio, da Amos, Isaia (19,2), Osea, Geremia, Ezechiele, Daniele e Michea (7,6; Mt 24,5-14 e nota; Lc 21,7-19).

5Gesù si mise a dire loro: «Guardate che nessuno v’inganni!

6Molti verranno in mio nome, dicendo: “Sono io”, e inganne­ranno molti.

7E quando sentirete parlare di guerre, non allar­matevi; bisogna infatti che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine.

8Si leverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti sulla terra e vi saranno carestie. Questo sarà il principio dei dolori.

9Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe, comparirete davanti a governatori e re a causa mia, per render testimonianza davanti a loro.

10Ma prima è necessario che il vangelo sia proclamato a tutte le gen­ti.

11E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoc­cupatevi di ciò che dovrete dire, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: poiché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo.

12Il fratello consegnerà a morte il fratello, il padre il figlio e i fi­gli insorgeranno contro i genitori e li metteranno a morte.

13Voi sarete odiati da tutti a causa del mio nome, ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.

La grande tribolazione di Gerusalemme

annunziata con lin­guaggio apocalittico (1Mac 1,54; Dn 9,27; 11,31; 12,1 e 11; Gn 19,26; Mt 24,14-25 e nota; Lc 21,20-24).

14Quando vedrete l’abominio della desolazione stare là dove non conviene, chi legge capisca, allora quelli che si trovano nel­la Giudea fuggano ai monti;

15chi si trova sulla terrazza non scenda per entrare a prender qualcosa nella sua casa;

16chi è nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.

17Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni!

18Pregate che ciò non accada d’inverno;

19perché quei giorni saranno una tribolazione, quale non è mai stata dall’inizio della creazio­ne, fatta da Dio, fino al presente, né mai vi sarà.

20Se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessun uomo si salverebbe. Ma a motivo degli eletti che si è scelto ha abbreviato quei giorni.

21Allora, dunque, se qualcuno vi dirà: “Ecco, il Cristo è qui, ecco è là”, non ci credete;

22perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possi­bile, anche gli eletti.

23Voi però state attenti! Io vi ho predetto tutto.

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Manifestazione gloriosa del figlio dell’uomo

descritta anch’essa con immagini apocalittiche (Is 13,10; Dn 7,13-14; Zc 2,10; Mt 24,29-31 e nota; Lc 21,25-27).

241n quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà più il suo splendore

25e gli astri si metteranno a cadere dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.

26Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria.

27Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’e­stremità del cielo.

Il momento di questa manifestazione

è un segreto di Dio. I giu­dei di varie generazioni sono vissuti da allora nell’attesa della fi­ne del mondo (Is 51,56; Mt 24,32-36; Lc 21,28-33).

28Dal fico imparate questa parabola: quando già il suo ramo si fa

29tenero e mette le foglie, voi sapete che l’estate è vicina; così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte.

301n verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute.

31Il cie­lo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

32Quanto poi a quel giorno o a quell’ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre.

Vegliare per non essere sorpresi.

Gli ebrei pensavano che il mes­sia sarebbe giunto di notte (Mt 24,42; 25,13-25; Lc 19,12-13; 12,38-40).

33State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il mo­mento preciso.

34E come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare.

35Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo al mattino,

36perché non giunga all’improvviso, trovandovi addormentati.

37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!».

V. LA PASSIONE E LA RISURREZIONE

Complotto contro Gesù.

Avviene proprio durante la più grande festa dell’anno: la pasqua è un ricordo dei benefici di Dio nella speranza della venuta di un messia salvatore (Mt 26,2-5 e nota; Lc 22,1-2).

14

1Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo.

2Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo».

L’unzione a Betania

assumerà tutto il suo significato con la pas­sione e la risurrezione. Da notare che un denaro corrispondeva al salario di una giornata lavorativa e che il nardo è un profumo estratto da una pianta aromatica dell’India (Mt 26,6-13 e nota; Lc 12,1-8).

3Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di ala­bastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valo­re; ruppe il vasetto di alabastro e versò l’unguento sul suo ca­po.

4Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: «Perché tut­to questo spreco di olio profumato?

5Si poteva benissimo ven­dere quest’olio a più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei.

6Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un’opera buona;

7i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre.

8Essa ha fatto ciò ch’era in suo po­tere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura.

91n veri­tà vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto».

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Giuda prepara il tradimento. (Mt 26,14-16; Lc 22,3-6).

10Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai sommi sa­cerdoti, per consegnare loro Gesù.

11Quelli all’udirlo si ralle­grarono e promisero di dargli denaro. Ed egli cercava l’occasio­ne opportuna per consegnarlo.

Preparativi del pasto pasquale. (Mt 26,17-19 e nota; Lc22, 7-13).

12Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?».

13Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo

14e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?

15Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tap­peti, già pronta; là preparate per noi».

16I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.

Annunzio del tradimento di Giuda. (Sal 41,10; Mt 26,20-25; Lc 22,24 e 21,23).

17Venuta la sera, egli giunse con i Dodici.

18Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: «In verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà».

19Allora cominciaro­no a rattristarsi e a dirgli uno dopo l’altro: «Sono forse io?».

20Ed egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto.

21Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo è tradito! Bene per quell’uomo se non fosse mai nato!».

La cena del Signore.

Sappiamo dalla Genesi che il sangue di un animale viene versato per convalidare un contratto o un’impresa (cf Paolo e la partecipazione al corpo di Cristo, 1Cor 10,16; 12,27; Rm 12,5; Ef 4,12; cf anche Es 24,8; Ger 31,31-34; Mt 26,26-29 e nota; Lc 22,14-23).

22Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedi­zione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo».

23Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti.

24E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue del­l’alleanza versato per molti.

251n verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio».

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Pietro, tu mi rinnegherai. (Ger 13,36-38; Zc 13,17; Mt 26,31-35; Lc 22,31-34).

26E dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Uli­vi.

27Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati, poiché sta scritto: Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse.

28Ma, dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea».

29A1lora Pietro gli disse: «Anche se tutti saranno scandalizzati, io non lo sarò».

30Gesù gli disse: «In verità ti dico: proprio tu og­gi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte».

31Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Se anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano anche tutti gli altri.

L’agonia nel Getsèmani. È l’ora in cui si compie il disegno di Dio. Gesù si trova in compagnia dei tre discepoli privilegiati (Sal 42,6; Sir 51,6; Mt 26,36-46; Lc 22,40-45).

32Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego».

33Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia.

34Gesù disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate».

35Poi, andato un po’ innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell’ora.

36E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, al­lontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu».

37Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un’ora so­la?

38Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole».

39Allontanatosi di nuovo, pre­gava dicendo le medesime parole.

40Ritornato li trovò addor­mentati, perché i loro occhi si erano appesantiti, e non sapeva­no che cosa rispondergli.

41Venne la terza volta e disse loro: «Dormite ormai e riposatevi! Basta, è venuta l’ora: ecco, il Fi­glio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori.

42Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».

L’arresto di Gesù. (Mt 26,47-56; Lc 22,47-53; Gv 18,3-11).

43E subito, mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodi­ci, e con lui una folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani.

44Chi lo tradiva aveva da­to loro questo segno: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta».

45Allora gli si accostò di­cendo: «Rabbi» e lo baciò.

46Essi gli misero addosso le mani e lo arrestarono.

47Uno dei presenti, estratta la spada, colpì il servo del sommo sacerdote e gli recise l’orecchio.

48Allora Ge­sù disse loro: «Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi.

49Ogni giorno ero in mezzo a voi a in­segnare nel tempio, e non mi avete arrestato. Si adempiano dunque le Scritture!».

50Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono.

51Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono.

52Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo.


 

VANGELO SECONDO MARCO 7ultima modifica: 2010-11-15T21:07:00+01:00da meneziade
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