8° tappa: IO SONO COMINCIA A RIVELARSI.

Doctrine of Jesus Christ.jpgCon questo documento abbiamo la quasi certezza di uscire definitivamente  dalle tue grazie. Ebbene rischieremo questa bella zappa sui piedi, pur di esserti fedeli e chiari!

Abbiamo sottolineato, finora, la necessità di uscire da una corazza che ci siamo creati con la pretesa di difenderci dai bidoni della vita, poiché, a nostra insaputa, questa corazza, oggi, è la nostra gabbia di prigionia e la nostra arma di distruzione di massa.

Questo passo è molto delicato: che ne sarà se mi tolgo i miei passamontagna, se smaschero i miei idoli e comincio a non dar loro più retta? Potrei perdere quel poco che mi difendo. E’ una bella scommessa da fare, un salto nel buio… all’insegna di che?

Ti abbiamo detto che al traguardo dei nostri post ci sarà la felicità… ma chi siamo noi per ritenerci così in grado di assicurartela? Certo, noi non siamo nessuno, siamo persone come te e non siamo noi a regalarti la felicità.

Ti abbiamo parlato di Uno che ti assicura che al di là di questo salto nel buio, al di là di questi simbolici quarant’anni di deserto, ti riserverà una terra promessa in cui scorre latte e miele, cioè una vita ricca di felicità, di risposte e di pienezza. Uno che, per cominciare a lavorare seriamente con te, ha bisogno che tu cominci a togliere i tuoi passamontagna e i tuoi idoli; Uno che non aspetta altro per rinnovarti l’esistenza. Costui si chiama “Io Sono”, costui è Dio.

“Dio… che concetto aleatorio! Come faccio a lanciarmi in un rischio così alto alla mercè di un concetto tanto astratto quanto Dio?”. Hai perfettamente ragione! E allora identifichiamoLo una buona volta questo Dio.

Dio! Un concetto che, forse, ti hanno proposto in un cristianesimo “stitico”, da mal di pancia, fatto di obblighi, trattenimenti continui delle feci che senti il bisogno di evacuare ma che non puoi, se no “fai peccato”. Un mal di pancia che, forse, ti ha allontanato da Lui per andare a defecare altrove… Un esempio triviale, lo ammettiamo, ma comprensibile.

Il risultato sarebbe una vita da peccato e senso di colpa, pentimento e rimorso, rinunce e preghiere forzate, pazienza, sopportazione, “stitichezza”. Altro che felicità! No! “Io Sono” non è così, non lo è mai stato.

Dio! Uno a cui più fai indulgenze più puoi sperare che si degni di considerarti. Uno che, mentre stai precipitando in un burrone, mentre hai talmente panico da non riuscire a dirti un Padre Nostro, reclama: “Non mi invochi? E allora sfracellati!”. No! “Io Sono” non è mai stato un bambino viziato ed egocentrico.

Dio! Uno che ti ha circondato di tentazioni così belle per poi dirti di non saggiarle, altrimenti fai peccato. E tu, addolorato: “Eddai, solo un pochino!”, e Lui, capriccioso: “Ti ho detto di no! Se no vai all’inferno!”. No! “Io Sono” non è sadico, non lo è mai stato.

Dio! Un muto che tace davanti alla tua sete di domande, davanti alle tue tragedie senza perché. Uno che lascia morire i tuoi cari, che ti lascia fallire nel lavoro, che ti ha creato brutto, malaticcio, incompleto, che non fa giustizia nei mali del mondo e nei tuoi. No! “Io Sono” non è uno strafottente, non lo è mai stato.

Chi è “Io Sono”? “Io Sono” è tuo Padre, il Padre dei padri dei tuoi padri. Colui da cui il tutto ha continuamente origine, alla cui attenzione nulla sfugge, nessuno dei tuoi più banali sentimenti. Uno che, se perfino i tuoi genitori non ti desideravano, è Lui ad averti pensato così come sei. Uno che, laddove qualcuno o qualcosa ti esige migliore, Lui ti esige così come sei, perché di come sei è innamorato follemente, al punto da morire per te… e lo fece. Uno che, laddove tutto ti si presenta in modo estraneo e ostile, Lui parte proprio da te. L’Unico che conosce ogni tuo pensiero, ogni tua esigenza, vera o falsa. Uno che t’ha fatto per la sola gioia di vederti libero, felice tanto da benedire ogni respiro che vivi. L’Unico che può risponderti su tutto, su ogni assurdo della tua vita.

Già! Gli assurdi della tua vita, quelli in cui Dio, fede e religione tacciono in una serie di concetti astratti.

E se invece fosse il contrario? Se invece “Io Sono” fosse proprio lì, dietro i tuoi assurdi? Se proprio da lì stesse partendo per costruire la tua felicità?

“Ma non potrebbe direttamente evitarci le sofferenze? Perché questa scelta così difficile e strana?”.

Ci sono due tipi di assurdi che ora è necessario distinguere: quelli di volontà degli uomini e quelli di inevitabili cause naturali.

Vediamo il primo tipo di assurdi.

“Perché Dio non ferma gli scempi umani? Possibile che un Padre che ci ama lascia il mondo alla deriva?”. “Se Dio mi ama, perché non m’ha evitato quella precisa sofferenza che m’ha ucciso e che ancora mi porto appresso?”

Belle domande! Ancor più belle le risposte!

Ti ha fatto comodo finora aver avuto la libertà di fare di testa tua fino a riconoscere l’insufficienza dei tuoi mezzi? Ti fa ancora comodo disobbedire a un insegnamento finchè non ne sperimenti la necessità, desideroso di una sapienza che ti spetta? Ti fa comodo avere diritto ai tuoi tempi per capire, alle tue lentezze? Bene! “Io Sono” concede questo diritto a te e a tutti, anche a chi sbaglia con te, perfino ai peggiori criminali della storia.

Bada bene: il tuo idolo di giustizia, le aspettative che hai sugli altri, prontamente deluse, rischiano di diventare la tua peggiore opportunità di fare scempio. E il tuo concetto di giustizia, quello cui presti il tuo sforzo e con cui pretendi lo sforzo altrui, che ti rende sensibile al tipo di ingiustizia che ti ha toccato e insensibile al tipo di ingiustizia che non t’ha toccato, muove le tue pedine perdenti!

E tu, che ora stai lì a farti la tua lacunosa graduatoria degli errori umani, non ritenerti meno serial killer di un serial killer, meno stupratore di uno stupratore, meno edonista di un edonista, meno imbroglione di un imbroglione, perché noi ora ti diciamo che hai avuto prova di saper fare piazza pulita di un mare di gente a te scomoda, nei tuoi piccoli contesti! Ti diciamo che, quando hai potuto, ti sei strappato le tue piccole soddisfazioni dagli altri, hai rubato i tuoi più piccoli trofei a chi, magari, li meritava. Hai usato chi t’ha fatto comodo per poi licenziarlo dalle tue preoccupazioni. Hai accontentato a discapito di qualcun altro i tuoi piccoli edonismi. “Non mi sono mai permesso di fare queste cose! Tu non mi conosci neppure, come osi?”… caro amico, sicuramente sarai una brava persona e non ne dubitiamo. Ma questi piccoli abusi sono alla mercè di chiunque, nessuno escluso! “Ma io l’ho fatto per riprendermi quello che la vita m’ha tolto”… questo lo dicono anche i serial killer! “Ma io ho diritto a ciò che la vita non mi da”… questo lo dicono anche i ladri. “Volevo solo il diritto a una sorta di contatto umano, seppur il peggiore”… questo lo dicono anche gli stupratori. “Faccio questo per difendere la giustizia”… questo lo dicono anche i terroristi. “Gli altri mi calpestano e io li calpesto”… questo lo dice anche chi ti calpesta. “In realtà, confesso, desideravo vincere in qualcosa!”… questa sarebbe una gran risposta!

Certo, loro hanno malafede, ma non dirci che tu hai sempre sbagliato in buona fede!

Certo, loro hanno esagerato nei fatti, ma non ritenerti immune solo perché non hai raggiunto il loro livello… se ti fossi trovato nel loro contesto sei certo che non avresti esagerato anche tu?

Che sciagurati siamo! Ti stiamo paragonando ai peggiori uomini della storia! Ecco qua! Lo sapevi! Ecco la mentalità repressa e giudicante del credente!

No, caro amico! Noi ti lasciamo sbagliare finchè vorrai! Cercheremo di limitare i disastri che puoi combinare, certo, ma ti lasceremo libero di vivere i tuoi errori finchè vorrai e quel che avremo cura di fare sarà aiutarti a intervenire alla tua radice. Perché alla radice della tua piccola scia di sangue, così come alla radice della loro grande scia di sangue, c’è la stessa, identica, precisa realtà: un forte disagio esistenziale, una serie di traumi che la vita ci ha procurato e continua a procurarci e una serie di passamontagna e di idoli che, sia tu che loro, vi siete creati, convinti di risolvere le vostre miserie; e invece non si fa altro che creare scie di sangue, dentro e fuori di noi!

Ecco perché Dio lascia fare. Dio da tempo a tutti! “Sì, ma l’uomo non capisce mai!”… ma tu vuoi cominciare a capire te stesso, prima di scagliarti contro “l’uomo”? O pretendi che le cose cambino fuori, prima di metterti in discussione? Vai alla grande se aspetti questo giorno!

Amico, ti stiamo riempiendo di complimentoni, ma preferiamo esserti antipatici fuorché comprarti. Qui si cerca la verità!

La verità è che le tue soluzioni portano quasi sempre solo casini, raramente portano del buono e quel buono è morfina che non t’accontenta, non ti riempie.

Certo, i serial killer sono pazzi, fuorviati, senza equilibrio… ma il tuo equilibrio quanto resiste alle provocazioni? E, se resiste, sei certo non si tratti di stitichezza che prima o poi evacuerai in un altro casino?

“Ma io ho sofferto più di Tizio, eppure non mi abbasso a ciò che fa lui, perciò non lo ammetto!”, così facendo, tu estrapoli sbrigativamente due contesti diversi e spari le tue superficiali sentenze di condanna… guai se Dio facesse così con te… ma Lui non lo fa e la prova è che sei ancora vivo, impunito, libero di sbagliare… libero come i tuoi nemici!

E quanta, quanta amarezza c’è nel cuore del più bastardo dei criminali! Quanta! Quanti piccoli bidoni, quante delusioni da cui sono usciti fuori completamente zoppi! Non si nasce assassini! Non si nasce pezzenti, falsi, usurpatori! Lo si diventa in virtù di un grosso fardello che si vive e che ti deteriora! Così succede ai peggiori uomini, così succede a te!

Tu sei nato con grandi, enormi potenzialità, predisposto a cose grandi. Le sciagure che hai vissuto ti hanno traumatizzato e stressato e quello stress ti ha costruito un carattere sulla menzogna. Non sei tu ora! E Dio… Quel Dio la cui assenza tanto lamenti… quel Dio si è lanciato fino in fondo nelle tue menzogne, lasciandosi tagliare a sangue da esse, caricandosele sulle spalle, distruggendole su una croce con tutto se stesso, perdonandole perché, in realtà, tu non sai quel che fai! Il peggiore assassino non sa quel che fa! Ecco chi è “Io Sono”, uno che sa amarti fino in fondo! E tu, che recludi il libero arbitrio in congettura medievale, tu hai dimenticato quanto preziosa è la tua libertà di sbagliare, quanto è preziosa la tua libertà di accettare Dio solo quando Lo comprendi, perché così a Lui piace! A Lui piace un tuo “sì” consenziente! Un “sì” da figliol prodigo! Così fa con te, così fa con chi ti ha fatto del male, così fa con tutti, così si è lasciato fare Lui… da tutti! Così comincia con te, ora. Con libertà, con sapienza!

Riguardo al secondo tipo di assurdi, quelli di causa naturale, noi non ne parleremo ancora, perché questo argomento riguarda una tappa futura del nostro cammino.

Ecco! Ora cominci a capire chi è “Io Sono”.

Uno che per amor tuo si è immerso nelle tue stesse sciagure, tutte, divenendone martire, pur di saperti comprendere. Uno che con te fa sul serio!

Ora, tornando ai tuoi assurdi… e se Dio fosse proprio lì, dietro di essi? E se Lui, nel pieno rispetto dei tuoi tempi, stesse aspettando solo il momento in cui tu Gli chieda non “Dio, perché?”, ma “Dio, a fin di che?”?

Ecco la domanda che Gli piace! La domanda a cui Lui ti da risposta! Subito!

A fin di che? Al fine della tua gloria! Al fine di scuoterti! Al fine di sensibilizzarti, di cominciare a capire qualcosa sulla vita! Al fine di lasciarti maturare competenze alte sulla tua vita e quella di tutti! Competenze che, se solo tu gli dessi la vera importanza e non le usassi solo per te, ma per tutti noi, cominceresti a capire davvero la tua vera stazza, la tua vera genialità, LA TUA VERA MISSIONE! Proprio così, fratello! Ecco lo scopo della tua vita: hai una missione, una missione destinata a farti grande, a fare cose grandi, a rinnovare la tua esistenza e la nostra. Una missione che puoi svolgere solo tu. Tu e nessun altro. Una missione che parte da un disagio, quello che hai vissuto e che stai vivendo. Un disagio che più è grosso e doloroso, tanto più ti fa competente, tanto più ti renderà grande! Ecco! Sei nato per assaporare quel disagio, lasciarti lavorare da un Padre che con te parte proprio da quel disagio e che lo trasformerà in grandezza, possenza. Una vita che noi stiamo cominciando ad assaporare… e già è meravigliosa!

Fratello, è tempo che tu ora cominci a dirGli di sì veramente! E’ tempo che tu ora cominci a contattare “Io Sono”, a rivolgerti a Lui, fidandoti di Lui e non per chiederGli di soddisfare i tuoi idoli, di rattoppare la tua vita, perché Lui non si abbasserà mai a fare questo. Lui non ti mentirà mai, non t’ingannerà mai soddisfacendo le tue piccolezze. Lui chiama al grosso, alla totalità, non a fasciarti le ferite con qualche delizia! Ecco perché a volte ti pare che Lui non t’ascolti! E’ chiaro!

La tua totalità non sta nei tuoi sogni del cassetto, né nelle tue ostentatezze e fissazioni! La tua totalità sta in questa missione che Lui t’ha già riservato e che ti riserverà sempre finchè vivrai, malgrado tutti i tuoi errori, le tue rinunce e la poca considerazione che di Lui finora hai avuto.

Che Grande Amico hai! Un Amico pronto a dirti: “Vuoi venire con me? Ti mostrerò una vita… bellissima!”. Un amico che ti chiede il primo rapporto d’amicizia vero, sincero, trasparente, totale, concreto, di quelli che non ti deluderanno mai, di quelli che non hai mai avuto finora!

Ecco il prossimo impegno che ti proponiamo: cominciare a fartela con “Io Sono”, stringere un gran rapporto d’amicizia con Lui! Amicizia vera, non formale, non di convenienza! Ora, con te, Lui sta per cominciare a costruire un progetto di vittoria meraviglioso! Ti va? Pensaci!

8° tappa: IO SONO COMINCIA A RIVELARSI.ultima modifica: 2012-03-16T13:35:00+01:00da meneziade
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