19° tappa: SE SEI STATO UCCISO, COME RINASCERE?

7454-lamentation-over-the-dead-christ-sandro-botticelli.jpgStiamo dedicando molti post all’argomento “Non uccidere”, scoprendo che questa Parola ti diagnostica grandi dolori nascosti nelle più piccole cose.

Le piccole cose, già, che nascondi per non far la figura dello stupido!

Ora basta nasconderle, poichè così facendo non proteggi alcuna reputazione, ti fai solo male.

Se pur sei in grado di accettare le critiche, la più spicciola critica emessa con linguaggio grezzo ti ferisce, specie se ripetuta dalla stessa persona più volte. Stupido o no, questo atteggiamento ti appartiene e, di fatto, ti tormenta.

A noi non risulta stupida tal cosa e, in un rispetto dei tuoi sentimenti forse maggiore del tuo, ciò che nascondi in un’apparente maturità noi vorremmo venisse a galla con dignità! Quante piccole condanne quotidiane mai nessuno saprà quanto ti offendono, nascosto come sei nella tua maschera d’uomo maturo? Anche chi ti critica a fin di bene, nel ripeterti la stessa cosa, ti uccide.

Ora: “Non fare agli altri ciò che non vuoi venisse fatto a te”. Celebre frase di Cristo che incanta il mondo da 2000 anni.

Quante volte lo fai tu! “Ma io lo dico per lui!”; lo sappiamo, ma credi di non uccidere il tuo vicino nel rinfacciargli sempre le stesse cose? Se già l’hai ammonito più di una volta, costui ormai sa che non l’approvi, quindi ora lascialo stare! Dagli i suoi tempi! Convivi con la sua testardaggine, lascialo libero di sentirsi amato così, proprio come a te farebbe comodo, proprio come la vita fa con te, come i tuoi giorni, i tuoi mesi, i tuoi anni che ti lasciano sbagliare indisturbato! Questa è una prova che, se c’è un Dio, Costui non ti punisce, ma ti aspetta.

Finchè non capirai questo e, incoerentemente, ancora ti lancerai ad ammonire tutti tranne te, stà certo che una bella batosta, volta a demolire il tuo castello di carta, t’arriverà prontamente. Messaggi della vita, chiamate alla coerenza!

Quindi, se un tuo caro ha un atteggiamento sbagliato, prima di dirglielo devi fare chiarezza con te stesso e capire se davvero vuoi correggerlo per il suo bene o solo perché non ne sopporti l’agire! Nel secondo caso, meglio che te ne stia zitto, onde evitare la tua ennesima scia di sangue! Nel primo caso, invece, prima di parlargli è necessario, per il buon esito del tuo consiglio, evitare parole e toni che possano farlo sentire lo stupido che non è. Necessario, inoltre, pensare al tono con cui comprenderebbe meglio il messaggio che gli vuoi comunicare.

Ah! Che bella cosa se facessero tutti così con te, vero? In famiglia, a lavoro, ovunque… paradisiaco decoro umano! Ti piacerebbe? Se sì, devi prima tu promuoverlo. Così si cambia il mondo!

Ma tu non lo farai mai, pregno dei tuoi alibi di cartone: “Senti, sono un tipo che non usa mezze misure, PARLO IN FACCIA!”.”Perché devo ingannare il prossimo?”.”Ma a chi volete incasinare? Già ho le mie paranoie, devo pure preoccuparmi degli altri?”.”Lui non capisce e io glielo ripeto. Se non fosse per me, quello lì sarebbe spacciato!”.”Ma lui non è morbido con me, perché devo esserlo con lui? Mica cristiano vuol dire fesso?”.”Chi ce l’ha questa pazienza!”. Ecco qua! I tuoi stupidi moventi celano una sola motivazione: sei pregno di te stesso, del tuo ego, della tua bussola sballata, di come la gente ti fa sentire. Basta con questo veleno!

Così come gli altri mai funzioneranno con te in questo fare storto, così mai funzionerai per nessuno, finchè al centro della tua vita porrai te!

Amare è permettere gli errori finchè il prossimo vorrà! Sperare per lui, contare sempre su una sua futura maturazione, frenare il tuo interventismo da quattro soldi!

Vorresti subito mettere tutto a posto malgrado sai bene che la vita non funziona così, nelle sue tappe necessariamente lente! Rispetta queste lunghe tappe, dà a qualcuno lo stesso tempo che ci vuole per te!

Però questo vivere per gli altri proprio non ti piace, vero?“Ma se io tronco con me stesso, a me chi ci pensa?” Domanda che noi stessi ci ponemmo, tempo fa. La sola risposta possibile schiude un elemento a te necessario, urgente, collocato a un’unica soluzione possibile di gioia per l’uomo: LA FEDE! “Io Sono” pensa a te; stà certo che già lo fa e non te ne accorgi! Ma finchè non ti porrai nelle Sue mani, finchè non scommetterai sul Cavallo Vincente, finchè non ci proverai, non potrai verificare la cura che Lui già ha di te!

Eppure tanta gente, più di noi, si affanna per testimoniarti quanta cura Dio abbia avuto di loro. Questa cura è collegata all’argomento di oggi, quello che ora, brevemente, ti proporremo.

Abbiamo visto che “non uccidere” si concretizza, in realtà, in non lesionare la personalità di nessuno.

“Belle parole, ma non fatte per me: io sono già morto dentro!”

Caro amico, se hai una zavorra nel cuore, se la tua tristezza ti sta seriamente logorando, questo è il momento di capire due cose:

Prima cosa, proprio dalla tua tristezza provengono l’intolleranza verso gli errori altrui, il tuo autodisprezzo affamato di rivalsa; i tuoi sogni, tre quarti dei quali bocciati dalla vita, un quarto dei quali realizzati… e un mal di vivere che non cessa!

Seconda cosa, proprio qui Dio agisce! Laddove il mondo pare non saperti curare, Dio è pronto a mutare il tuo male in gioia, se con FEDE lo affidi a Lui e a questa Parola che, con molto affanno, ti stiamo annunciando.

Vediamo un po’ come funziona questo meccanismo!

La Parola “Non uccidere” ti sconsiglia un mucchio di ingiustizie che ammazzano continuamente i tuoi amici e nemici… infatti tali ingiustizie le hai subite e ora ti senti ucciso. Quindi quel che ti diciamo è vero. E ora? Che si fa? Come guarire? Come diventare invulnerabili?

Abbiamo chiarito, nei precedenti post, che le tue rivalse e vendette, in realtà, non ti restituiscono un accidente della dignità lesionata, oltre a perpetuare la scia di sangue intorno a te e alimentare mali i cui effetti tu stesso detesti. Quindi non vendetta, ma perdono! Abbiamo visto, in precedenza, che perdono non è paziente ingoio, ma tenerezza verso gli altrui limiti, possibile solo se contempli l’incapacità di ovviare ai numerosi danni che hai creato in giro, i quali ti sono stati perdonati. Bene! Ma poi? Come si guarisce dai tanti insanabili danni ricevuti dagli altri? Risposta: devi metterli in mano a Dio, il quale li scruterà, ne trarrà lezioni di Sapienza. Poi ti rivolgerai continuamente a Lui, in attesa delle Sue risposte (non delle tue!), affidandoti al corso dei giorni futuri e ai nuovi bivi della vita, lasciandoti guidare dal desiderio di metterti a servizio dell’uomo e seguire le soluzioni che portano frutto agli altri. Non oggi, non domani, ma dopodomani ti si schiuderà, man mano, un universo di novità in cui riconoscerai che Dio ti sta parlando, starà facendo dei tuoi dolori l’opera grande che risanerà il mondo, disseterà tanta gente, spiegherà i tuoi perché, rivelerà davvero chi sei e cosa neppure sai di cercare da sempre. Questa la direzione e la posizione che ti si addice! Questo il futuro che distruggerà il tuo mal di vivere! E’ Lui che può dirti chi sei, non te stesso, né gli altri.

Certo, cominciare è difficile, ma continuare è strepitoso, perché ti ritroverai davvero e sarà la vita in cui sentirai di star bene!

Ex drogati, nelle mani di Dio, son divenuti importanti promotori di complicate iniziative di recupero tossici; ex prostitute diventate mezzo di recupero di prostitute; ex depressi son diventati grandi consulenti per depressi; donne stuprate dai genitori, malati di sclerosi, monchi, brutti, poveri, insicuri, incapaci, soggiogati; gente che ha davvero subito drammi dalla vita e dagli altri… gente che s’è messa nelle mani di Dio ed ora rappresenta un perno per la vita di un mare di gente.

Quanti di questi esempi troverai, se farai una piccola ricerca!

E perché le tue sofferenze non potrebbero essere l’occasione che cerchi? La tua piccola occasione per sperimentare la cura che Dio ha di te, l’amore con cui, amando i tuoi dolori, li muterà nel prodigio più grande: trasformarti in Suo strumento che risanerà il mondo proiettandolo verso l’eternità!

Dio parla così, amico. Dio con te vuol far cose grandi, non obbedire alle tue sciocchezze! E, se sei stato ucciso da un’amara sofferenza, non ritenerti così sfortunato, perché puoi essere uno di quegli ultimi che saranno primi!

Ecco a cosa porta la fiducia in “Io Sono”! Cavolo se non è gioia! Una gran gioia, briciole della quale il sottoscritto ha provato, meno di tanti altri!

“Perché ho così sofferto? Perché Dio permette che io soffra così tanto?” per questo motivo, fratello caro!

Noi non sappiamo cosa Dio vuol fare di te, ma t’invitiamo a porti nelle Sue mani, perché la tua gloria è già piazzata proprio nelle tue angosce.

Bene, se sei stato ucciso da qualcuno, in Dio, SOLO IN DIO, puoi rinascere in una gran felicità realizzante. Ecco la lieta novella: datti nelle Sue mani e troverai il senso di tutto te stesso, trasformerai le tue morti in vita per tutti: la stessa missione di Cristo in terra!

19° tappa: SE SEI STATO UCCISO, COME RINASCERE?ultima modifica: 2012-04-12T17:13:00+02:00da meneziade
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