6 – ESERCIZI SPIRITUALI di Sant’Ignazio di Loyola (1491-1556)

[238] TRE MODI DI PREGARE: PRIMO MODO. PRIMO: SUI COMANDAMENTI.

Il primo modo di pregare è sopra i dieci comandamenti, i sette vizi capitali, le tre facoltà dell’anima e i cinque sensi del corpo. Questo modo di pregare consiste, piuttosto che nel dare un procedimento o un metodo di preghiera, nel fornire un procedimento, un metodo e degli esercizi con cui l’anima si prepari e progredisca, per rendere la preghiera gradita a Dio.

patristica,scolastica,ignazio,fede,religione,dio,chiesa,cattolicesimo[239] Per prima cosa faccio l’equivalente della terza addizione della seconda settimana: prima di incominciare la preghiera, distendo lo spirito sedendo o passeggiando,come mi sembra meglio, e pensando dove vado e a che scopo. Questa addizione si osserverà all’inizio di tutti i modi di pregare [250, 258].

[240] Una preghiera preparatoria: per esempio, chiedo a Dio nostro Signore la grazia di conoscere in che cosa ho mancato riguardo ai dieci comandamenti e l’aiuto per emendarmi in avvenire; domando pure una perfetta conoscenza dei comandamenti, per osservarli più fedelmente e per la maggior gloria e lode della divina Maestà.

[241] Riguardo al primo modo di pregare, incomincio a considerare il primo comandamento, e rifletto come l’ho osservato e in che cosa l’ho trasgredito, prendendo come misura il tempo che si impiega a dire per tre volte il Padre nostro e l’Ave Maria; se in questo tempo scopro qualche mancanza, ne chiedo perdono e dico un Padre nostro. Faccio allo stesso modo per ciascuno dei dieci comandamenti.

[242] Prima nota. Quando uno, riflettendo su un comandamento, trova che in questo non ha alcuna abitudine di peccare, non è necessario che vi si trattenga per molto tempo; ma, secondo che uno si trova più o meno in colpa riguardo a quel comandamento, deve soffermarsi più o meno a lungo a considerarlo ed esaminarlo. Lo stesso si deve osservare per i vizi capitali.

[243] Seconda nota. Dopo aver terminato la considerazione già indicata sui dieci comandamenti, mi accuso su questi e chiedo la grazia e l’aiuto per emendarmi in avvenire. Alla fine farò un colloquio con Dio nostro Signore, secondo l’argomento trattato.

[244] SECONDO: SUI VIZI CAPITALI. Circa i setti vizi capitali, dopo l’addizione faccio la preghiera preparatoria nel modo già indicato [240], cambiando soltanto il soggetto: qui sono i peccati da evitare, mentre prima erano i comandamenti da osservare. Seguo inoltre il procedimento e la misura sopra indicati e faccio il colloquio.

[245] Per conoscere più facilmente le mancanze commesse circa i vizi capitali, tengo presenti i loro contrari; e così, per evitarli più facilmente, mi propongo e procuro con santi esercizi di acquistare e possedere le sette virtù ad essi contrarie.

[246] TERZO: SULLE FACOLTÀ DELL’ANIMA.

Modo. Per le tre facoltà dell’anima si segue lo stesso procedimento e la stessa misura già seguiti per i comandamenti, si osserva l’addizione corrispondente [239-243], si fa la preghiera preparatoria e il colloquio.

[247] QUARTO: SUI CINQUE SENSI DEL CORPO.

Modo. Circa i cinque sensi del corpo, si mantiene lo stesso procedimento, cambiando l’argomento.

[248] Nota. Chi nell’uso dei propri sensi vuole imitare Cristo nostro Signore, nella preghiera preparatoria si raccomandi alla sua divina Maestà, e dopo aver considerato ciascuno dei sensi dica un’Ave Maria o un Padre nostro. Chi nell’uso dei sensi vuole imitare nostra Signora, nella preghiera preparatoria si raccomandi a lei, perché gli ottenga grazia per questo dal suo Figlio e Signore, e dopo aver considerato ciascuno dei sensi dica un’Ave Maria.

[249] SECONDO MODO DI PREGARE: CONTEMPLARE IL SIGNIFICATO DI OGNI PAROLA DELLA PREGHIERA.

[250] La stessa addizione del primo modo di pregare [239] si osserverà anche in questo secondo modo.

[251] La preghiera preparatoria si farà tenendo presente la persona a cui si rivolge la preghiera.

[252] Il secondo modo di pregare consiste in questo: stando in ginocchio o seduto, come ciascuno si sente meglio disposto e trova maggiore devozione, tenendo gli occhi chiusi o fissi su un punto senza muoverli qua e là, si dice “Padre”; su questa parola ci si sofferma a riflettere finché si trovano significati e paragoni, gusto e consolazione nelle considerazioni che si riferiscono ad essa. Si fa lo stesso con ogni parola del Padre nostro o di qualunque altra preghiera che si vuole recitare in questo modo.

[253] Prima regola. Si rimane per un’ora, nel modo sopra indicato, su tutto il Padre nostro; finito questo, si dirà l’Ave Maria, il Credo, l'”Anima di Cristo” e la Salve Regina vocalmente o mentalmente, nel modo solito.

[254]Seconda regola. Se, contemplando il Padre nostro, in una o due parole si trova molta materia per riflettere, con gusto e consolazione, non bisogna preoccuparsi di andare avanti, anche se si impiegasse tutta l’ora in quello che si è trovato; passata l’ora, si dirà il resto del Padre nostro nel modo solito.

[255] Terza regola. Se uno si è trattenuto per un’ora intera su una o due parole del Padre nostro, un altro giorno, quando vorrà ritornare su questa preghiera, dirà quell’una o due parole nel modo solito e incomincerà a contemplare, come è indicato nella seconda regola, con la parola che segue immediatamente.

[256] Prima nota. Terminato il Padre nostro in uno o più giorni, si farà lo stesso con l’Ave Maria e poi con le altre preghiere, in modo da esercitarsi sempre, per qualche tempo, su una di esse.

[257] Seconda nota. Terminata la preghiera, rivolgendosi alla persona a cui essa era diretta, si chiederà la virtù o la grazia di cui si sente maggiore necessità.

[258] TERZO MODO DI PREGARE: A RITMO.

L’addizione sarà la stessa del primo e del secondo modo di pregare [239, 250].

La preghiera preparatoria sarà come nel secondo modo di pregare [251]. Il terzo modo di pregare consiste in questo: ad ogni anelito o respiro si prega mentalmente dicendo una parola del Padre nostro o di un’altra preghiera che si vuole recitare; così, tra un respiro e l’altro, si pensa principalmente al significato di quella parola, o alla persona a cui è rivolta, o alla propria pochezza, o alla distanza fra quella grandezza e la propria pochezza. Con lo stesso procedimento e la stessa misura si continua con le altre parole del Padre nostro; infine si dicono nel modo solito le altre preghiere, cioè l’Ave Maria, l'”Anima di Cristo”, il Credo e la Salve Regina.

[259] Prima regola. In altro giorno o in altra ora in cui si vuole pregare, si dice l’Ave Maria con questo ritmo e le altre preghiere nel modo solito; si continua poi allo stesso modo con le altre.

[260] Seconda regola. Chi vuole trattenersi più a lungo nella preghiera a ritmo, può dire tutte le preghiere precedenti o parti di esse, seguendo lo stesso procedimento del respiro a ritmo, come si è spiegato [258].

patristica,scolastica,ignazio,fede,religione,dio,chiesa,cattolicesimoMISTERI DELLA VITA DI CRISTO [261] I MISTERI DELLA VITA DI CRISTO NOSTRO SIGNORE. Nota. È da notare che, in tutti i misteri che seguono, le parole in corsivo sono tratte dal Vangelo, ma non le altre. In ogni mistero si troveranno generalmente tre punti, per poter meditare e contemplare su questi più facilmente.

[262] L’ ANNUNCIAZIONE A NOSTRA SIGNORA (Luca 1, 26-38). Primo punto. L’angelo san Gabriele saluta nostra Signora e le annuncia la concezione di Cristo nostro Signore. L’angelo, entrando dov’era Maria, la salutò dicendole: “Ave, o piena di grazia; concepirai nel tuo grembo e darai alla luce un figlio”. Secondo punto. L’angelo conferma quello che ha detto a nostra Signora, annunciandole la concezione di san Giovanni Battista, e dice: “Vedi, anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito un figlio”. Terzo punto. Nostra Signora risponde all’angelo: “Ecco l’ancella del Signore; avvenga di me secondo la tua parola”.

[263] LA VISITA DI NOSTRA SIGNORA A ELISABETTA (Luca 1, 39- 56). Primo punto. Nostra Signora fa visita a Elisabetta e san Giovanni  Battista, che è nel grembo della madre, avverte la visita fatta da nostra Signora: Appena Elisabetta udì il saluto di nostra Signora, il bambino sussultò di gioia nel suo grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo”. Secondo punto. Nostra Signora innalza un cantico e dice: “L’anima mia magnifica il Signore”. Terzo punto. Maria rimase con Elisabetta quasi tre mesi, poi ritornò a casa sua.

[264] LA NASCITA DI CRISTO NOSTRO SIGNORE (Luca 2, 1-14) Primo punto. Nostra Signora e Giuseppe, suo sposo, vanno da Nazaret a Betlemme: Giuseppe salì dalla Galilea a Betlemme per obbedire a Cesare, con Maria sua sposa che era incinta. Secondo punto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia. Terzo punto. Apparve una schiera di angeli che dicevano: “Gloria a Dio nei cieli”.

[265] I PASTORI (Luca 2, 15-20). Primo punto. L’angelo annuncia ai pastori la nascita di Cristo nostro Signore: “Vi annuncio una grande gioia, perché oggi è nato il Salvatore del mondo”. Secondo punto. I pastori vanno a Betlemme: Andarono in fretta e trovarono Maria, Giuseppe e il Bambino che giaceva nella mangiatoia. Terzo punto. I pastori se ne tornarono glorificando e lodando Dio.

[266] LA CIRCONCISIONE (Luca 2,21) Primo punto. Circoncidono il Bambino Gesù. Secondo punto. Il suo nome è Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo della Madre. Terzo punto. Rendono il Bambino alla Madre, che prova compassione per il sangue versato dal Figlio.

[267] I TRE RE MAGI (Matteo 2, 1-12). Primo punto. I tre re magi, guidati dalla stella, vengono ad adorare Gesù e dicono: “Abbiamo visto la sua stella in Oriente, e siamo venuti per adorarlo”. Secondo punto. Lo adorano e gli offrono doni: Prostrati a terra lo adorarono e gli presentarono doni: oro, incenso e mirra. Terzo punto. Furono avvertiti in sogno di non tornare da Erode, e per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

[268] LA PURIFICAZIONE DI NOSTRA SIGNORA E LA PRESENTAZIONE DEL BAMBINO GESÙ (Luca 2, 21-40). Primo punto. Portano il Bambino Gesù al tempio per presentarlo al Signore come primogenito, e offrono per lui una coppia di tortore o di giovani colombi. Secondo punto. Simeone, venuto al tempio, lo prese tra le braccia e disse: “Ora lascia, Signore, che il tuo servo vada in pace”. Terzo punto. Anna, arrivata dopo, lodava il Signore e parlava del Bambino a quanti aspettavano la redenzione di Israele.

[269] LA FUGA IN EGITTO (Matteo 2, 13-18). Primo punto. Erode vuole uccidere il bambino Gesù, e perciò uccide gli innocenti. Prima della loro morte l’angelo avverte Giuseppe di fuggire in Egitto: “Alzati, prendi il Bambino e sua Madre e fuggi in Egitto”. Secondo punto. Parte per l’Egitto: Giuseppe si alzò di notte e fuggì in Egitto. Terzo punto. Rimane là fino alla morte di Erode.

[270] CRISTO NOSTRO SIGNORE RITORNA DALL’EGITTO (Matteo 2, 19-23)

Primo punto. L’angelo avverte Giuseppe di ritornare in Israele “Alzati, prendi il Bambino e sua madre e va’ nel paese d’Israele”. Secondo punto. Si alza e va nel paese d’Israele. Terzo punto. Poiché in Giudea regnava Archelao, figlio di Erode, si ritira a Nazaret.

[271] LA VITA DI CRISTO NOSTRO SIGNORE DAI DODICI AI TRENT’ANNI (Luca 2, 50-52). Primo punto. Era obbediente ai suoi genitori, cresceva in sapienza, età e grazia. Secondo punto. Pare che facesse il mestiere di falegname, come lascia intendere san Marco (6, 3): “Costui non è forse il falegname?”.

[272] CRISTO SI RECA AL TEMPIO ALL’ETÀ DI DODICI ANNI (Luca 2, 41-50).

Primo punto. Cristo nostro Signore, all’età di dodici anni, si reca da Nazaret a Gerusalemme. Secondo punto. Cristo nostro Signore rimane a Gerusalemme

all’insaputa dei suoi genitori. Terzo punto. Trascorsi tre giorni, lo trovano mentre discute nel tempio, seduto tra i dottori. Ai genitori che gli domandano dov’è stato risponde: “Non sapete che devo occuparmi delle cose del Padre mio?”.

[273] IL BATTESIMO DI CRISTO (Matteo 3, 13-17). Primo punto. Cristo nostro Signore, dopo essersi accomiatato dalla sua Madre benedetta, si reca da Nazaret al fiume Giordano, dove si trova san Giovanni Battista. Secondo punto. San Giovanni battezza Cristo nostro Signore; vuole scusarsi ritenendosi indegno di battezzarlo, ma Cristo gli dice: “Lascia fare, per ora, perché conviene che così adempiamo ogni giustizia”. Terzo punto. Venne lo Spirito Santo e la voce del Padre dal cielo che disse: “Questo è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”.

[274] LE TENTAZIONI DI CRISTO (Luca 4,1-13; Matteo 4,1-11). Primo punto. Dopo essere stato battezzato, si reca nel deserto, dove digiuna quaranta giorni e quaranta notti. Secondo punto. È tentato dal diavolo tre volte: Il tentatore, avvicinandosi a lui, gli disse: “Se tu sei il Figlio di Dio, di’ a queste pietre che diventino pane; gettati giù; ti darò tutto questo che vedi, se prostrandoti a terra mi adorerai”. Terzo punto. Gli si accostarono gli angeli e lo servivano.

[275] LA CHIAMATA DEGLI APOSTOLI. Primo punto. Pare che san Pietro e sant’Andrea siano stati chiamati tre volte: la prima per una certa conoscenza (Giovanni 1,35-42); la seconda per seguire Cristo in qualche modo, cioè con l’intenzione di tornare a possedere quello che avevano lasciato (Luca 5,1-11); la terza per seguire per sempre Cristo nostro Signore (Matteo 4,18- 22; Marco 1, 16-20). Secondo punto. Chiama Filippo (Giovanni 1,43-44) e Matteo (Matteo

9,9-13). Terzo punto. Chiama gli altri apostoli, ma della loro vocazione non si fa speciale menzione nel Vangelo. Si devono pure considerare altri tre aspetti: il primo, la rozza e umile condizione degli apostoli; il secondo, la dignità a cui furono così benignamente chiamati; il terzo, i doni e le grazie con cui furono posti al di sopra di tutti i padri del nuovo e dell’antico testamento.

patristica,scolastica,ignazio,fede,religione,dio,chiesa,cattolicesimo[276] IL PRIMO MIRACOLO COMPIUTO ALLE NOZZE DI CANA (Giovanni 2, 1-12). Primo punto. Cristo nostro Signore è invitato con i suoi discepoli alle nozze. Secondo punto. La Madre fa osservare al Figlio che è venuto a mancare il vino, dicendo: “Non hanno più vino”; e ordina ai servi: “Fate quello che vi dirà”. Terzo punto. Cambiò l’acqua in vino, manifestando la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui.

[277] CRISTO SCACCIA DAL TEMPIO I MERCANTI (Giovanni 2, 13- 22). Primo punto. Scaccia dal tempio tutti i mercanti con una sferza fatta di corde. Secondo punto. Rovescia a terra i tavoli e i denari dei ricchi banchieri che stanno nel tempio. Terzo punto. Ai poveri venditori di colombe dice con tono mite: “Portatele via di qua, e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato”.

[278] IL DISCORSO DI CRISTO SULLA MONTAGNA (Matteo 5, 1- 48). Primo punto. Ai suoi amati discepoli espone in privato le otto beatitudini: “Beati i poveri in spirito, i miti, i misericordiosi, gli afflitti, quelli che hanno, fame e sete di giustizia, i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati”. Secondo punto. Li esorta a fare buon uso dei loro talenti: “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”. Terzo punto. Dichiara di non abolire la legge, ma di darle

compimento, spiegando i comandamenti di non uccidere, non commettere atti impuri, non spergiurare e amare i nemici: “Io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori”.

[279] CRISTO NOSTRO SIGNORE CALMA LA TEMPESTA DEL MARE (Matteo 8,23-27). Primo punto. Mentre Cristo nostro Signore dorme sulla barca, si scatena una violenta tempesta. Secondo punto. I discepoli atterriti lo svegliano, ed egli li rimprovera per la poca fede, dicendo: “Perché avete paura, uomini di poca fede?”.

Terzo punto. Comanda ai venti di calmarsi; la tempesta si placa e il mare si fa tranquillo, per cui gli uomini si meravigliano e dicono: “Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?”.

[280] CRISTO CAMMINA SULLE ACQUE (Matteo 14, 24-33). Primo punto. Mentre Gesù è sul monte, lascia che i discepoli salgano sulla barca e, congedata la folla, incomincia a pregare da solo. Secondo punto. La barca è agitata dalle onde; Cristo le va incontro camminando sull’acqua, e i discepoli pensano che sia un fantasma. Terzo punto. Cristo dice loro: “Sono io, non abbiate paura”; San Pietro, per suo comando, gli va incontro camminando sull’acqua,ma, preso da paura, incomincia ad affondare; Cristo nostro Signore lo afferra e lo rimprovera per la poca fede; poi sale sulla barca e il vento si calma.

[281] GLI APOSTOLI SONO INVIATI A PREDICARE (Matteo 10, 1- 15). Primo punto. Cristo chiama i suoi amati discepoli e dà loro il potere di scacciare i demoni dal corpo degli uomini e di guarire ogni sorta di infermità. Secondo punto. Dà istruzioni sulla prudenza e la pazienza: “Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”. Terzo punto. Indica loro il modo di comportarsi: “Non procuratevi

oro né argento; quello che gratuitamente avete ricevuto, datelo gratuitamente”. Indica loro la materia su cui predicare: “Strada facendo, predicate così: “Il regno dei cieli è vicino “.

[282] LA CONVERSIONE DELLA MADDALENA (Luca 7, 36-50). Primo punto. La Maddalena entra in casa del fariseo, dove Cristo nostro Signore è seduto a tavola, e porta un vaso di alabastro pieno di unguento. Secondo punto. Stando dietro al Signore, ai suoi piedi, incomincia a bagnarli con le lacrime, li asciuga con i capelli, li bacia e li unge con l’unguento. Terzo punto. Il fariseo accusa la Maddalena, e Cristo parla in difesa di lei dicendo: “Le sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato”. Poi disse alla donna: “La tua fede ti ha salvata; va’ in pace”.

[283] CRISTO NOSTRO SIGNORE DÀ DA MANGIARE A CINQUEMILA UOMINI (Matteo 14, 13-23). Primo punto. Poiché s’è fatto sera, i discepoli chiedono a Cristo di congedare la folla di uomini che erano con lui. Secondo punto. Cristo nostro Signore comanda che gli si portino dei pani e che tutti si siedano a mensa; benedice i pani, li spezza, li dà ai suoi discepoli e questi alla folla. Terzo punto. Tutti mangiarono e furono saziati, e ne avanzarono dodici ceste.

[284]LA TRASFIGURAZIONE DI CRISTO (Matteo 17,1-13). Primo punto. Cristo nostro Signore prende con sé i suoi amati discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, e si trasfigura: il suo volto risplende come il sole e le sue vesti come la neve. Secondo punto. Parla con Mosè ed Elia. Terzo punto. Mentre Pietro dice di fare tre tende, risuona una voce dal cielo che dice: “Questi è il mio Figlio diletto; ascoltatelo”. All’udire questa voce, i discepoli per la paura cadono con la faccia a terra; Cristo li tocca e dice loro: “Alzatevi e non temete; non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell’uomo non sia risorto”.

[285]LA RISURREZIONE DI LAZZARO (Giovanni 11,1-44). Primo punto. Marta e Maria mandano a dire a Cristo nostro Signore che Lazzaro è malato; saputa la notizia, si trattiene ancora per due giorni, perché il miracolo sia più evidente. Secondo punto. Prima di risuscitarlo, chiede all’una e all’altra che

credano in lui dicendo: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà”. Terzo punto. Dopo aver pianto e pregato, lo risuscita; e il modo di risuscitarlo è il comando: “Lazzaro, vieni fuori!”.

[286] LA CENA DI BETANIA (Mt 26,1-13). Primo punto. Il Signore cena in casa di Simone il lebbroso, insieme a Lazzaro. Secondo punto. Maria sparge l’unguento sul capo di Cristo. Terzo punto. Giuda mormora dicendo: “Perché questo spreco dell’unguento?”. Ma egli scusa un’altra volta la Maddalena dicendo: “Perché infastidite questa donna? Essa ha compiuto un’azione buona verso di me”.

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6 – ESERCIZI SPIRITUALI di Sant’Ignazio di Loyola (1491-1556)ultima modifica: 2012-07-23T23:34:00+02:00da meneziade
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